venerdì 21 dicembre 2012

SONDAGGIO: SE SI VOTASSE OGGI IL PARTITO DI LULA VINCEREBBE AL PRIMO TURNO

Se si votasse oggi per le presidenziali in Brasile il partito di Lula e Dilma vincerebbe al primo turno.
Secondo un sondaggio dell'istituto Datafolha, i cui risultati sono stati resi noti venerdì scorso, l'attuale presidente oscilla (a seconda dei differenti scenari) tra il 53 e il 57% dei consensi, mentre il suo predecessore si attesta al 56%.
In Brasile vince al primo turno chi prende più del 50% dei voti validi: nelle ultime tre tornate elettorali (2002, 2006, 2010) il Pt ha vinto, ma sempre al secondo turno.
L'esito del sondaggio ha del clamoroso, considerato che negli ultimi tempi il Partido dos Trabalhadores è stato al centro di uno scandalo per corruzione di proporzioni considerevoli, che ha visto coinvolti in modo diretto tre alti dirigenti e che in base alla deposizione di uno dei principali imputati è arrivato a sfiorare lo stesso ex presidente Lula.
Dilma e Lula dunque vincono ma, è bene precisare, solo se agli intervistati viene sottoposta una rosa di nomi entro cui scegliere.
Quando invece si tratta di rispondere in modo spontaneo a una domanda aperta, le percentuali scendono notevolmente per entrambi, con un netto vantaggio di Dilma (26%) su Lula (12%).
Tra gli altri contendenti spicca il nome della leader dei Verdi e candidata alle presidenziali 2010 Marina Silva, che si aggiudica in tutti i possibili scenari il secondo posto attestandosi tra il 13 e il 18%.
Interessante anche il posizionamento del presidente del Supremo Tribunal Federal nonché relatore nel processo del mensalao, Joaquim Barbosa, che nel confronto con il candidato Lula si aggiudica un dignitoso terzo posto con il 10% dei consensi.
Tutto bene quindi per il partito di governo?
Secondo un'analisi più dettagliata dei risultati della ricerca a premiare il Pt sarebbe la percezione diffusa relativamente alla stabilità economica del Paese e all'inclusione sociale di vasti strati di popolazione il cui merito verrebbe attribuito ai governi guidati da Lula e Dilma. A riprova di ciò, nelle classi sociali in cui le aspettative riguardo ai temi economici e del lavoro risultano più appagate, la presidente Dilma arriva addirittura a ottenere il 70% dei consensi.
Ma se il Pt vorrà correre nel 2014 senza sorprese dovrà vedersela con quel settore di popolazione, che geograficamente coincide con il Nord-Est e a livello sociale con le fasce più svantaggiate e meno scolarizzate, che giudica insufficiente l'azione dell'attuale esecutivo per quanto riguarda la sicurezza. Argomento in cui, più che i dati statistici, conta la percezione e lo stato d'animo dei cittadini.


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mercoledì 12 dicembre 2012

MENSALAO, L'ACCUSA DI VALERIO: "LULA COMPLICE DELLA CORRUZIONE"

Lo scandalo del "mensalao" sfiora l'ex presidente Lula. Secondo la deposizione dell'imprenditore Marcos Valerio, condannato a 40 anni di reclusione, l'ex presidente sarebbe stato al centro della trama non solo perché informato dell'attività illecita ma anche perché a questa avrebbe concesso il proprio esplicito assenso.
Valerio ha inoltre confessato di aver dato del denaro a Lula per finanziare alcune spese personali: i soldi sarebbero stati depositati sul conto di una società di proprietà di Freud Godoy, all'epoca assistente di gabinetto nel governo di Luìs Inacio da Silva.
Altri colpi di scena potrebbero emergere dalla deposizione dell'imprenditore. Le sue rivelazioni, rese alla Procura generale della Repubblica nel tentativo di alleggerire la pesante pena inflittagli dai giudici, hanno riempito tredici pagine nel corso di una deposizione spontanea durata tre ore.
Pronta la reazione dei dirigenti del Pt (Partido dos Trabalhadores), secondo i quali le dichiarazioni di Valerio sarebbero solo un "tentativo disperato" per ridurre la propria condanna.
Nella nota divulgata alla stampa non manca anche una rivendicazione orgogliosa di quanto fatto dal partito negli ultimi dieci anni, "periodo in cui il Brasile ha vissuto un processo di sviluppo storico, nel quale le classi popolari per la prima volta sono diventate protagoniste".
Ricordando il successo ottenuto dal Pt alle recenti elezioni amministrative si afferma poi che "la campagna diffamatoria non conseguirà l'obiettivo di macchiare il lavoro che il partito ha fatto in difesa del paese, della democrazia e, soprattutto, delle classi più povere".
I condannati del "mensalao" sono in tutto 25. Tra questi figurano tre alti dirigenti del Pt: José Dirceu, ex capo di gabinetto, condannato a 10 anni e 10 mesi; José Genoino, ex presidente del partito (6 anni e 11 mesi); Delubio Soares, ex tesoriere (8 anni e 11 mesi).
Il termine con cui si suole nominare lo scandalo sta a indicare il pagamento di una sorta di "stipendio" ai deputati dell'opposizione che il partito al governo negli anni 2003-2005 avrebbe erogato affinché questi votassero alcune leggi ritenute di fondamentale importanza.
L'imprenditore Marcos Valerio, secondo lo schema ricostruito dal Supremo Tribunale Federale, per finanziare il partito di Lula e corrompere deputati di altri partiti avrebbe ottenuto dalla banca Bmg (Banco de Minas Gerais) falsi prestiti  che servivano da copertura di ingenti somme di denaro conseguite tramite contratti irregolari con l'impresa Visanet. Quest'ultima appartiene al Banco do Brasil, la cui proprietà è a maggioranza pubblica.


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giovedì 6 dicembre 2012

IL BRASILE CELEBRA CHI SI OPPOSE ALLA DITTATURA E PIANGE IL GRANDE NIEMEYER, SIMBOLO DI UN'ALTRA RESISTENZA

Riabilitazione per 173 deputati che furono destituiti durante gli anni della dittatura militare brasiliana (1964-1985). Oggi, 6 dicembre, agli ex-parlamentari verrà simbolicamente restituito il mandato nel corso di una celebrazione solenne alla Camera. Solo 29 di loro sono ancora in vita.
Appartenevano a partiti che si opponevano al regime, ma anche a formazioni politiche che della dittatura furono in parte complici. Lottavano per cambiare il Paese e per questo vennero privati delle loro prerogative con atti istituzionali o decreti presidenziali.
Oggi saranno ricevuti con tutti gli onori dal presidente della Camera, Marco Maia, e dalla deputata Luiza Erundina. A quest'ultima, che presiede la Comissao Memoria, Verdade e Justica, si deve l'ideazione dell'evento.
Il Brasile non perde occasioni per restituire, soprattutto ai più giovani, la memoria storica dei suoi tempi bui. La commissione presieduta da Luiza Erundina, istituita nel maggio scorso, vuole indagare sulle violazioni dei diritti umani avvenute a opera di agenti dello Stato sotto i governi militari.
"Lembrar é resistir", è scritto all'ingresso del Museo della Resistenza di San Paolo.
"Ricordare è resistere". Il Brasile guarda al futuro, ma non dimentica il passato.
Nello stesso giorno in cui celebra i resistenti, il Paese piange un altro pezzo di storia che se ne va.
Ieri a Rio de Janeiro è morto Oscar Niemeyer, uno dei più grandi architetti del Novecento, noto soprattutto per aver progettato gli edifici della capitale Brasilia e pioniere dell'uso del cemento armato.
Niemeyer aveva 104 anni e fino all'ultimo ha lavorato e vissuto intensamente. Simbolo di un'altra resistenza, quella di chi non si arrende alle ferite del tempo che scorre.


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mercoledì 21 novembre 2012

FORUM ITALIA-BRASILE: COME E DOVE INVESTIRE NELLA SETTIMA ECONOMIA MONDIALE

"Stiamo dimostrando che si può crescere ma allo stesso tempo costruire un Paese più uguale, più fraterno, più solidale".
Con queste parole ha esordito il ministro per l'Integrazione nazionale, Fernando Bezerra Coelho, intervenuto ieri al Forum Italia-Brasile presso la Camera di Commercio di Milano, evento organizzato in collaborazione con Promos, Rial e Assolombarda.
Un discorso il suo tutto pervaso dall'orgoglio di essere riusciti a diventare la settima economia mondiale ("ma nel 2027 potremmo arrivare a essere la quarta", ha detto il ministro), e allo stesso tempo una riaffermazione della via del tutto originale che il Brasile sta percorrendo e che oggi non ha forse eguali a livello mondiale.
Non a caso la parola inclusione è stata il "fil rouge" che ha accompagnato i diversi interventi.
Perché se il gigante sudamericano è riuscito a entrare nel gruppo dei Brics, all'interno del quale detiene un posto di assoluto rilievo, è stato anche grazie alle politiche di contrasto alla povertà inaugurate dai governi Lula che hanno portato a un notevole ampliamento della classe media e creato un mercato interno per il consumo.
Ma il Brasile si è dimostrato attrattivo anche per gli investimenti esteri e non a caso il Forum, dedicato alle nuove opportunità commerciali e di investimento, ha visto la presenza di una delegazione di 60 imprenditori brasiliani e di oltre 70 omologhi lombardi.
Perché se è vero che il 2011 è stato caratterizzato da una crescita del 25,4% di esportazioni brasiliane in Italia e del 23,4% delle esportazioni dal nostro paese verso il paese sudamericano, molto resta ancora da fare.
"Le regioni del Nord Est (un tempo tra le più povere, ndr.) sono cresciute negli ultimi due anni del 4,74%, al di sopra quindi della crescita dell'intero Brasile, che è stata del 3,3% - ha infatti ricordato il ministro Bezerra, tesi sostenuta e avvalorata anche dai presidenti della Fecomercio (Federazione del Commercio, Beni, Servizi e Turismo) e della Fiepe (Federazione delle Industrie) Pernambuco.
Testimonianze preziose sono poi sono venute da rappresentanti di aziende italiane che già operano con successo in Brasile ( Enel Green Power, Mossi § Ghisolfi , Telecom Italia) o di società che stanno per rilanciare il proprio business come Banca Intesa. Quest'ultima, che negli anni Novanta aveva acquisito il banco Sudameris e in seguito aveva poi ceduto le proprie attività mantenendo solo un ufficio di rappresentanza a San Paolo, ha manifestato l'intenzione di riaprire nuovamente i battenti nel 2013.
Un'interessante anticipazione è venuta poi dal presidente Assolombarda, Alberto Meomartini. Rivelando in anteprima gli esiti dell'annuale indagine sull'internazionalizzazione delle aziende lombarde, Meomartini ha affermato che "il Brasile è uno dei tre paesi esteri in  cui le imprese oggi vorrebbero investire".
Ma quali sono i settori che offrono maggiori opportunità? In cima alla classifica si pone la Green Economy ma, anche in vista dei prossimi eventi (Coppa del Mondo, Olimpiadi, Expo), grandi possibilità sono offerte  dai settori delle costruzioni, infrastrutture e turismo.
Un invito esplicito a investire in agricoltura è arrivato dal ministro Bezerra, che ha ricordato come un nuovo progetto dell'attuale governo conceda i terreni in uso per quarant'anni a imprenditori stranieri che offrano garanzie di creazione di nuovi posti di lavoro.


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venerdì 9 novembre 2012

TROPPI STUDENTI "BIGIANO" LA SCUOLA, UN CHIP AVVISA I GENITORI


In alcune scuole del Brasile l'abitudine di saltare le lezioni è diventata così diffusa che i dirigenti hanno pensato di correre ai ripari. Come? Inserendo nella camicetta della divisa un chip che invia un sms ai genitori  45 minuti dopo il suono della campanella di inizio qualora il reprobo non si presenti in aula.
Attenzione, stiamo parlando di scuole pubbliche anche se per il momento la misura riguarda solo alcune limitate zone del Paese.
A dare il là sono state le istituzioni scolastiche di Vitòria da Conquista, nello stato di Bahia, dove dallo scorso mese di marzo 17.000 studenti sono stati dotati del fatidico chip. La previsione è di raggiungere, entro il 2013, tutta la popolazione scolastica della zona, per un totale di 26.000 studenti e un investimento economico di 1,2 milioni di reais.
Da qualche giorno l'esempio viene seguito da una scuola media di un municipio situato nei dintorni della capitale Brasilia, dove è stato adottato in fase sperimentale e riguarda per il momento solo 37 alunni del primo anno.Anche qui l'intenzione è però, una volta terminata la sperimentazione, di estendere il provvedimento alle 653 sedi situate nel Distretto Federale.
A Vitòria i risultati sono stati incoraggianti: le lezioni ora sono seguite dal 98% degli studenti, contro il 76% precedente e i genitori sembrano soddisfatti.
Ma da parte degli esperti si levano alcune voci discordanti.
"L'uso del chip appare come una soluzione immediata e facile del problema - ha dichiarato al quotidiano Folha de SP Roseli Fischmann, coordinatrice del programma di Pos Graduacao in Educazione presso l'università Metodista di San Paolo e docente presso la Feusp - Ma d'altro lato ricorda molto da vicino un altro provvedimento, ovvero il braccialetto elettronico dei detenuti".
Secondo la Fischmann una delle sfide del processo educativo è proprio quella di aiutare gli studenti nel processo di acquisizione dell'autonomia personale, che comporta l'assunzione di decisioni e di responsabilità. L'applicazione del chip andrebbe invece in direzione opposta, deresponsabilizzando i ragazzi che verrebbero in tal modo costretti solo a obbedire a degli ordini.
La soluzione - secondo la professoressa - è cercare di capire qual è l'origine del disinteresse degli alunni e che cosa li fa fuggire dalla scuola.
Impresa non certo facile. Ma come darle torto?


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giovedì 1 novembre 2012

CANCRO, CURE OBBLIGATORIE ENTRO 60 GIORNI DALLA DIAGNOSI

Quanti giorni deve aspettare un malato di cancro per poter accedere alle cure del caso?
In Italia le risposte a questa domanda sarebbero le più varie: ognuno di noi ha un parente o un amico che potrebbe raccontare un'odissea fatta di lunghe attese e aspettative deluse.
In Brasile una legge, recentemente approvata dal Parlamento, stabilisce che il malato non debba attendere oltre i 60 giorni a partire dal momento in cui la malattia viene diagnosticata.
Due mesi non sono pochi, ma almeno sono una certezza. E inoltre, se il paziente non verrà assistito entro quella data, potrà perlomeno rivolgersi alla giustizia per ottenere un risarcimento.
Attualmente l'attesa - stiamo parlando del sistema sanitario pubblico - è di 180 giorni, tre volte il termine stabilito dalla legge. Questo significa che i pazienti in genere vengono curati quando ormai il tumore è in fase avanzata e quindi con minori possibilità di guarigione.
Secondo gli esperti il termine massimo dovrebbe essere di 30 giorni, ma rispetto alla situazione attuale due mesi sono comunque un notevole passo avanti.
La legge, che dovrà essere ratificata dalla presidente Dilma Rousseff, introduce anche il diritto all'accesso alle cure palliative.


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mercoledì 31 ottobre 2012

BRASILIANE PAZZE PER I SEX TOYS, MA LA CREMA DEVE SEMBRARE UN DEODORANTE

Un nuovo mercato sta esplodendo nella terra del samba e non è quello dell'automobile.
Venduti porta-a-porta o nascosti dietro le insegne dei negozi di biancheria intima, ad arricchire gli intraprendenti commercianti brasiliani sono i gadget erotici.
Lo sostiene un'inchiesta apparsa il 28 ottobre sul quotidiano Folha de SP (http://www1.folha.uol.com.br/mercado/1176312-estimulada-pela-classe-c-venda-de-produtos-eroticos-cresce-20.shtml), nella quale vengono forniti alcuni dati molto interessanti: in soli due anni la rete di vendita del settore sarebbe passata nientemeno che da 500  a 40 mila rivenditori ambulanti che vantano anche una propria associazione professionale denominata "Associacao Brasileira das Empresas do Mercado Erotico e Sensual".
Un'imprenditrice, che in precedenza vendeva polizze assicurative e ha iniziato quasi per gioco a smerciarli alle colleghe, ora vanta una rete di dodici venditori e un guadagno del 150 per cento.
Visto il successo, anche molti negozi di biancheria intima hanno cominciato a dedicare uno spazio a questo genere di articoli. Così capita, per esempio, che la massaia che va ad acquistare le mutande per il marito si conceda una crema lubrificante ben nascosta sotto le mentite spoglie di un deodorante.
Come dire, il sesso fa vendere, ma pochi o meglio poche hanno ancora il coraggio di acquistare sex toys in modo esplicito! Sì perché le consumatrici più entusiaste sono proprio le donne della classe media, che  approcciano il mercato con grande curiosità e interesse.
Nessun legame però con l'esplosione della trilogia editoriale che in Italia ha sbancato le librerie.
Sembra piuttosto che a solleticare la fantasia delle signore d'oltreoceano sia stato un film uscito due anni fa e il cui titolo (molto più esplicito delle varie sfumature di grigio) è "De pernas para o ar" ("A gambe all'aria").
Per il prossimo 28 dicembre è previsto il lancio del sequel e i venditori di articoli erotici stanno già riempiendo i magazzini.


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martedì 30 ottobre 2012

ELEZIONI: IL DELFINO DI LULA CONQUISTA SAN PAOLO

Una vittoria del Pt: così i commentatori hanno salutato i risultati delle elezioni amministrative in Brasile, il cui secondo turno si è svolto nel fine settimana appena trascorso.
E non importa che il partito di Dilma e Lula abbia perso in città pure importanti come Recife, Belo Horizonte, Porto Alegre. Il candidato del Pt Fernando Haddad ha trionfato in San Paolo, la capitale economica del Brasile e dell'America Latina e tanto è bastato per far gridare alla vittoria dei "rossi".
Haddad, 49 anni, professore universitario ed ex ministro dell'Educazione, ha sconfitto con il 55,6% dei voti il principale avversario José Serra, esponente di spicco del Psdb che ha raccolto il 44,4% dei consensi.
Per Serra, che vanta una brillante carriera - è stato deputato, senatore, due volte ministro, sindaco di San Paolo e governatore dell'omonimo stato - la sconfitta potrebbe segnare l'addio alla politica, considerata anche la sua non più verde età.
Dietro la vittoria di Haddad, che al contrario potrebbe segnare l'inizio di una brillante carriera, si erge l'ombra di Lula, che lo ha voluto candidare a tutti i costi preferendolo ad altri aspiranti alla carica tra cui l'ex sindaca e attuale senatrice e ministra Marta Suplicy.
Chi si attendeva che lo scandalo del "mensalao", a causa del quale sono sotto accusa i vertici del Pt per associazione a delinquere e corruzione, potesse nuocergli, è stato deluso.
Il vecchio leone Lula, nonostante tutto, riesce ancora a vincere. Anche se per interposta persona.


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venerdì 26 ottobre 2012

QUARANT' ANNI DI CARCERE PER L'IMPRENDITORE ACCUSATO DI CORRUZIONE

Si profilano pene molto pesanti per lo scandalo cosiddetto del "mensalao". Dicasi corruzione, termine molto citato di questi tempi anche in casa nostra, ma di cui evidentemente non deteniamo l'esclusiva.
Il Supremo Tribunal Federal ha infatti calcolato in 40 anni e un mese la pena per l'imprenditore Marco Valerio, colui che, nello schema ricostruito dal tribunale, avrebbe usato le sue imprese per far arrivare finanziamenti sottobanco ai deputati dell'opposizione durante il governo Lula tra il 2003 e il 2005.
Con l'emissione di falsi contratti avrebbe fatto da tramite tra i vertici del Pt e alcune banche per corrompere i parlamentari e indurli a votare alcune leggi ritenute di vitale importanza per il governo allora in carica. Va detto inoltre che quelli bancari erano in realtà dei falsi prestiti e servivano a occultare finanziamenti ottenuti dalla società Visanet del Banco do Brasil, di cui lo stato brasiliano è maggior azionista: di conseguenza il denaro sottratto può essere considerato denaro pubblico.
La pesantissima punizione, a cui va ad aggiungersi una richiesta di risarcimento pari a 2,8 milioni di reais, deriva dalla somma delle pene corrispondenti a cinque diversi reati: corruzione attiva (14 anni, 10 mesi e 10 giorni), evasione fiscale (5 anni e 10 mesi), associazione a delinquere (2 anni e 11 mesi), riciclaggio (6 anni, 2 mesi e 20 giorni), peculato (10 anni, 3 mesi e 6 giorni).
Con certezza l'imprenditore dovrà trascorrerne una parte in carcere, dato che per la legislazione brasiliana le pene superiori agli 8 anni devono essere scontate in regime restrittivo.
Dopo questo pronunciamento tremano gli altri 24 imputati nel maxiprocesso, tra cui i massimi vertici del Pt José Dirceu (ex capo di gabinetto) e José Genoino (ex presidente del partito).
Quest'ultimo, nel proclamarsi innocente, ha parlato di "tesi prestabilita e fondata non su prove ma su semplici indizi".
Lo scandalo del "mensalao" non ha invece sfiorato l'ex presidente Lula, che recentemente ha dichiarato di non volersi più ricandidare alla presidenza. L'ombra della corruzione, se pure non l'ha macchiato, può tuttavia aver pesato in questa sua decisione.


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giovedì 18 ottobre 2012

AUTOROTTAMAZIONE: LULA ANNUNCIA IL SUO RITIRO A FAVORE DI DILMA

Lula come D'Alema? Mentre l'esponente del Pd italiano annuncia durante la trasmissione 8 e mezzo di Lilli Gruber che se vincerà Bersani lui non si ricandiderà, l'ex Presidente brasiliano rende noto il suo ritiro dall'agone politico.Una notizia che avrà l'effetto di una bomba, perché il fondatore del Pt aveva sempre lasciato intendere di essere disposto a ricandidarsi ancora alle prossime elezioni politiche.
L'annuncio è stato dato da Lula ieri a Mar del Plata, davanti a una platea di imprenditori, nel corso della visita che sta compiendo in Argentina.
Rispondendo a una domanda sul suo futuro politico, l'ex Presidente ha detto di avere già ottenuto quello che desiderava e di non avere altre ambizioni se non quella di aiutare l'attuale Presidente Dilma Roussef e i candidati del Pt alle elezioni amministrative in corso.
Lula, come il Presidente venezuelano Chavez, è da tempo ammalato di cancro ma niente lasciava presagire questa sua decisione. Tanto più dopo il recente trionfo del collega, che ha vinto per la quarta volta consecutiva contro il ben più giovane sfidante Henrique Capriles.
C'è da dire che la sua "creatura" Dilma se la sta cavando piuttosto bene alla guida del governo ed è facile quindi immaginare che voglia ricandidarsi per un secondo mandato.
Durante il suo discorso l'ex Presidente non ha mancato di attaccare il suo predecessore Fernando Henrique Cardoso, che ha accusato di eccessivo "filo-americanismo".
Non è un mistero che i due non si siano mai amati, nonostante proprio recentemente Cardoso abbia pubblicamente riconosciuto i meriti politici del suo successore.


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lunedì 15 ottobre 2012

IL NYT LANCIA NUOVO SITO IN LINGUA PORTOGHESE

Se c'era bisogno di un'ulteriore conferma dell'importanza che sta assumendo il Brasile nell'agone internazionale ci ha pensato il New York Times: il quotidiano statunitense ha confermato proprio ieri che lancerà nel 2013 un sito in lingua portoghese, che andrà ad arricchire la propria versione online.
Il sito avrà da 30 a 40 réportage al giorno, un terzo dei quali prodotti specificamente per il sito brasiliano da giornalisti locali, mentre i rimanenti due terzi deriveranno dalla traduzione in lingua brasiliana delle notizie prodotte dal Nyt.
"Il Brasile è un centro internazionale di affari e vanta un'economia solida che sta sempre più includendo vasti strati della classe media", ha affermato l'editore Arthur Sutzberger jr., che proprio in questi giorni si trova in Brasile su invito della Assembleia Geral da Sip (Sociedade Interamericana da Imprensa).
Ancora non c'è una data ufficiale per il debutto del nuovo sito, ma secondo il Financial Times dovrebbe essere nella seconda metà del 2013.
Particolare non trascurabile: la versione brasiliana del New York Times sarà gratuita, mentre quella del giornale economico-finanziario britannico è, almeno per una parte, a pagamento.


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sabato 6 ottobre 2012

SAN PAOLO: PIOGGIA DI SOLDI NELLE TASCHE DEI CONSUMATORI

A chi non piacerebbe ricevere soldi dall'Agenzia delle Entrate? Lo so, in Italia solo pronunciare questo nome fa venire la pelle d'oca, per non dire di peggio!
Eppure un sistema ci sarebbe, come ci dimostra lo stato brasiliano di San Paolo che proprio in questi giorni ha distribuito ai propri contribuenti 829 milioni di reais.
Il sistema si chiama "nota paulista" e funziona così. Ogni cittadino che paga le tasse chiede di essere registrato anche in quanto "consumatore" attraverso il proprio codice fiscale, che dovrà dichiarare ogniqualvolta si accingerà a pagare un bene di consumo. Tramite questo codice la sua nota-spese viene inviata telematicamente al cervellone che registra i dati e due volte all'anno una percentuale del totale gli verrà restituita sotto forma di denaro o di sconto sul pagamento delle tasse. In questo modo chi acquista è incentivato a chiedere lo scontrino e lo stato prende per così dire "due piccioni con una fava": fa felice il contribuente e combatte l'evasione fiscale.
Posso testimoniare, per averlo sperimentato di persona, che i commercianti sono i primi a chiedere al momento di pagare se vuoi la ricevuta con "nota paulista".
E in Italia? E' di pochi giorni fa la diffusione del terzo rapporto Eures 2012 da cui emerge che l'elusione è ancora altissima, tanto che la Corte dei Conti ha dichiarato che "il nero" costituisce il 18% del Pil (secondo posto dopo la Grecia).
Al governo abbiamo un pool di professori bocconiani che di economia dovrebbero essere tra i massimi esperti. Che cosa fanno in proposito, a parte qualche "retata" delle Fiamme Gialle a Cortina e in Costa Smeralda per occupare le prime pagine dei giornali?
C'è da augurarsi che nel suo recente viaggio-lampo in Brasile il ministro Passera abbia avuto il tempo di bere un cafezinho al bar e che al momento di pagare una gentile cassiera gli abbia chiesto: "O senhor quer a nota paulista?".


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martedì 2 ottobre 2012

TECNOLOGIA TUTTA ITALIANA PER NUOVO IMPIANTO IN MINAS

E' tutta made in Italy la tecnologia che permetterà di realizzare un nastro trasportatore aereo della portata oraria di 1.500 tonnellate a Barroso, nello stato di Minas Gerais.
A realizzare l'impianto, lungo oltre 7 chilometri, in una zona caratterizzata da fitta vegetazione e dirupi scoscesi, sarà infatti l'altoatesina Leitner (http://www.leitner-ropeways.com/), che ha conquistato la commessa grazie a un progetto elaborato dalla controllata azienda torinese Agudio.
Grazie all'esclusivo brevetto Flyngbelt il progetto punta a coniugare la semplicità costruttiva e di manutenzione con l'economicità e il basso impatto ambientale.
La commessa porterà al Gruppo Leitner un introito di 25,5 milioni di euro.
Il contratto, appena sottoscritto, affida all'azienda di Vipiteno l'intera progettazione e la costruzione delle opere elettromeccaniche, oltre alle operazioni di stesura, montaggio, giunzione e tensionamento delle funi e del nastro.
Attualmente il materiale inerte, che deriva da una cava per l'estrazione del cemento della società svizzera Holcim, viene trasportato con una vecchia teleferica a vagonetti ormai diventata insufficiente.


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sabato 29 settembre 2012

SEMPRE PIU' INGEGNERI PORTOGHESI EMIGRANO IN BRASILE. ALLO STUDIO ANCHE IL RICONOSCIMENTO DELLA LAUREA

Sono sempre più numerosi gli ingegneri stranieri che vanno a lavorare in Brasile: nel 2010 sono stati 3.800, nel 2011 il numero è aumentato a 4.700, e per l'anno in corso le previsioni indicano in 5.500 il numero di laureati in questa materia provenienti da paesi esteri.
Nel Paese sudamericano manca la manodopera specializzata e, d'altra parte, ci sono nazioni dove invece il lavoro scarseggia. Ecco così spiegato il motivo del trend in crescita.
A fare la parte del leone, complice la lingua comune, sono gli ingegneri portoghesi.
Pur restando un numero ridotto rispetto al totale, la loro presenza negli ultimi anni risulta avere una crescita più veloce (dai 21 nel 2010 si è passati ai 63 nel 2011 e la previsione per l'anno in corso è di 75 unità).
Ma da qui in poi l'iter burocratico per loro potrebbe essere ancora più in discesa.
All'inizio di questo mese gli organismi dirigenti delle università brasiliane insieme a quelli delle università portoghesi hanno siglato un protocollo di intenti per identificare entro sessanta giorni i meccanismi necessari al riconoscimento del diploma di laurea in Ingegneria finora non riconosciuto in Brasile.
In cambio il Portogallo offre visti di residenza ai brasiliani che investano minimo un milione di euro sul mercato finanziario, o aprano una società che dia lavoro ad almeno 30 dipendenti, o ancora a chi acquisti un immobile per un valore di almeno 500 mila euro.
Dopo cinque anni di visto provvisorio, l'investitore avrà diritto a chiedere la residenza permanente.
Per ora l'offerta non sembra avere avuto grande successo, anzi!
L'investimento diretto di imprenditori del Paese sudamericano nella "madrepatria" europea è sceso nel 2012 del 16% rispetto all'anno precedente.


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sabato 22 settembre 2012

MISSIONE DI PASSERA A BRASILIA DOPO GLI ELOGI DI MARCHIONNE

Marchionne dice che il Brasile è meglio dell'Italia perché finanzia la Fiat, ed ecco che il ministro dello Sviluppo Passera vola in Sudamerica per incontrare il suo omologo brasiliano Fernando Pimentel  e gli imprenditori italiani presenti in loco.
Nella due giorni di incontri bilaterali (18-20 settembre) si è parlato anche di incrementare l'arrivo di capitali brasiliani in Italia, un argomento che interessa molto al nostro ministro.
"Non abbiamo percepito preoccupazioni o lamentele da parte dei nostri industriali presenti qui in Brasile - ha dichiarato Passera in un'intervista alla Folha di San Paolo. - Mentre, per quanto riguarda l'attrattiva che l'Italia può esercitare su eventuali investitori stranieri, devo ammettere che da noi c'è molta burocrazia. Semplificare i processi e avere uffici in cui concentrare le informazioni riguardo alle relazioni con l'estero potrebbe aiutare".
Quanto alla Fiat ha rinviato eventuali commenti a dopo l'incontro previsto per oggi. Ma ha rassicurato i partner sudamericani circa il fatto che il "caso italiano" non avrà ripercussioni sull'azienda automobilista in Brasile.

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giovedì 20 settembre 2012

OPERE PUBBLICHE: I SOLDI CI SONO, MA NON SI TROVANO INGEGNERI. NE SERVONO BEN 300 MILA

C'è chi i soldi non li ha e deve licenziare e c'è chi invece avrebbe i soldi da investire ma ha difficoltà a trovare imprese e mano d'opera specializzata.
E' il caso del Brasile, che ha previsto un investimento per i prossimi cinque anni di 328 miliardi di reais (125 miliardi di euro) per ammodernare la propria rete di trasporto pubblico, ma sta incontrando difficoltà a reperire sul mercato aziende dotate dei macchinari necessari e figure altamente professionalizzate per la progettazione.
A lanciare l'allarme è stato recentemente l'assessore ai Trasporti Metropolitani di San Paolo, Jurandir Fernandes. "Se la realizzazione di nuove linee metropolitane in San Paolo è bloccata non è per mancanza di finanziamenti ma per l'impossibilità di reperire sul mercato i macchinari necessari", ha dichiarato.
E in effetti per acquistare alcune macchine, come per esempio gli escavatori, servono ben tre anni di attesa: un'eternità per un Paese che ha fretta di crescere!
Il settore dei trasporti deve poi vedersela anche con altri comparti industriali che hanno gli stessi problemi, come quello delle costruzioni civili e l'estrattivo.
Secondo Luciano Amadio, presidente dell'Apeop (l'associazione che riunisce le imprese operanti nel settore delle opere pubbliche) il problema maggiore è quello di trovare mano d'opera qualificata.
La sua denuncia ha un che di allarmante: oggi come oggi occorrono sei mesi per reperire sul mercato del lavoro le figure professionali necessarie per far partire un progetto. Solo per gli ingegneri è stato calcolato che la carenza è di 300 mila unità.
Stando così le cose è facile pensare che la situazione farà gola alle imprese straniere, che magari soffrono in patria per mancanza di ordini o difficoltà di accesso ai crediti.
A loro viene in aiuto una ricerca recente che ha analizzato le regioni brasiliane più appetibili per gli investitori esteri.
Secondo questo studio, realizzato dalla EIU (Economist Intelligence Unit) i tre Stati più competitivi del Brasile sono quelli di San Paolo, Rio de Janeiro e Minas Gerais, dove migliori sono le condizioni per quanto riguarda le infrastrutture, le risorse umane e la fiscalità.

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venerdì 14 settembre 2012

"IL BRASILE CRESCE PERCHE' NON C'E' CONFLITTUALITA'"

Uno degli elementi che rendono possibile il miracolo brasiliano è la stabilità politica di questo Paese, la cui estensione è di circa ventisei volte quella dell'Italia.
Per spiegare come sia stato possibile raggiungerla, ho trovato molto illuminante un articolo uscito recentemente sulla Folha de S. Paulo, a firma Katia Abreu, una senatrice del Psd (Partido Social Democratico).
La Abreu prende a prestito una riflessione dell'ex presidente Fernando Henrique Cardoso, che cita testualmente: "Il Brasile che abbiamo oggi, e di cui siamo giustamente orgogliosi, è il risultato di una sequenza virtuosa di eventi politici ed economici che inizia con la nuova Costituzione, passa per l'apertura dell'economia promossa dal governo Collor, prosegue con l'abbattimento dell'inflazione e la riforma dello Stato realizzata sotto il mio governo, e avanza con le politiche di inclusione sociale del governo Lula".
Per capire meglio la portata di questa dichiarazione occorre sapere che Collor, primo presidente liberamente eletto dopo 25 anni di dittatura, è un liberal-conservatore; Cardoso, eletto dopo che Collor fu destituito per impeachment, è un esponente socialdemocratico del Psdb; Luis Inacio da Silva, a tutti noto come Lula, è tra i fondatori del Pt, partito di estrema sinistra.
Non quindi esponenti della medesima parte politica, ma di partiti tra loro anche molto differenti e in concorrenza, come succede nei paesi democratici in cui vige l'alternanza.
Una situazione anomala per l'America Latina, sottolinea la Abreu, continente in cui "vige l'ossessione della continuità (facile pensare a Paesi come il Venezuela o la Bolivia, ndr.) o l'alternanza conflittuale che finisce per distruggere o squalificare ciò che è stato realizzato dai governi precedenti".
Per la senatrice socialdemocratica un esempio negativo viene anche dagli Stati Uniti, dove "gravi problemi dell'economia e dello Stato non vengono affrontati perché le istituzioni politiche vivono una condizione di impasse permanente".
E l'attuale governo brasiliano, si sta muovendo nella linea della continuità o della conflittualità?
Secondo la Abreu le ultime decisioni prese dalla presidenta Dilma Rousseff, con il lancio di un grande programma di concessioni ai privati di strade e ferrovie a cui faranno seguito analoghe concessioni riguardo a porti, idrovie e aeroporti "alimenta un nuovo circolo virtuoso" nella sequenza di fatti elencata dall'ex presidente Cardoso.
La decisione della Rousseff di aprire ai privati, che non è stata esente da contestazioni ma è stata applaudita dalla maggioranza dell'opinione pubblica, dei politici e dei media, viene giudicata dalla senatrice socialdemocratica un esempio della capacità dell'attuale governo di affrontare e risolvere i problemi dell'economia e in particolare della competitività delle imprese.
Non manca una stoccata all'Europa, che agli occhi dei Paesi emergenti deve apparire sempre più vecchia e acciaccata.
"Persistere nella convinzione che il governo può sopperire a tutte le necessità significa scegliere l'arretratezza e la povertà e di seguito l'inflazione e la rovina dello Stato. L'Europa è lì a ricordarcelo".

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mercoledì 29 agosto 2012

PRADA SBARCA IN BRASILE: IL "MADE IN ITALY" CONQUISTA IL GIGANTE SUDAMERICANO

Prada sbarca in Brasile, con uno store nel Centro Commerciale JK Iguatemì, a San Paolo.
Il nuovo negozio di uno dei marchi più noti del "Made in Italy", occupa una superficie di 630 metri quadrati ed è dedicato alle collezioni sia maschili che femminili di abbigliamento, calzature e accessori.
E' un'ulteriore riprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell'attrattiva che i prodotti tipici italiani d'alta gamma esercitano sul Paese sudamericano.
Non a caso il 2011-2012 è stato il biennio del "Momento Italia/Brasile", un percorso puntellato di eventi che si è snodato tra l'ottobre 2011 e il giugno scorso.
Un viaggio nella cultura italiana, con mostre su Leonardo, Caravaggio e De Chirico, la Settimana del Cinema e itinerari alla scoperta dei luoghi che portano le tracce del passaggio e della presenza fattiva dei nostri emigrati tra la fine dell'Ottocento e i primi secoli del Novecento.
Un modo per conoscere meglio il nostro Paese che sta diventando per il Brasile un partner economico sempre più importante.
Attualmente sono circa 600 le imprese italiane presenti su suolo brasiliano, di cui più della metà nello Stato di San Paolo.
I settori in cui l'Italia vanta una posizione di leadership sono l'alimentare, i materiali da rivestimento, il tessile e la nautica.

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domenica 26 agosto 2012

MENO TASSE ALLE IMPRESE CHE ASSUMONO DIRIGENTI E TECNICI STRANIERI

Le imprese brasiliane hanno un motivo in più per attrarre dirigenti e tecnici stranieri.
La Giustizia del lavoro, decidendo in merito al caso di un dirigente di banca, ha infatti stabilito che i costi relativi ai benefici concessi dall'impresa ai manager provenienti da Paesi esteri, quali l'affitto della casa, le spese condominiali e di manutenzione dell'alloggio, vanno defiscalizzati.
La sentenza del Tribunale Superiore del Lavoro risale allo scorso mese di marzo, ma solo ora entra realmente in vigore.
L'importanza del pronunciamento è dovuta all'aumento di personale straniero che emigra per lavorare nel Paese sudamericano. L'anno scorso sono stati 66.391 i permessi rilasciati dal Ministero del Lavoro per lavoratori stranieri, il 25% in più dell'anno precedente.
E molti indizi lasciano intendere che questo trend è destinato a proseguire. Non solo per le carenze del sistema scolastico brasiliano, a causa delle quali risulta difficoltoso trovare mano d'opera specializzata locale, ma anche per la politica espansiva che sta promuovendo il governo di Dilma Rousseff.
E' di pochi giorni fa la decisione della presidenta di investire 66 miliardi di dollari per la realizzazione di nuove infrastrutture e per la modernizzazione di quelle già esistenti.
La priorità va alle autostrade e alle ferrovie, con l'incarico ai privati di costruire e migliorare 7.500 km di rete viaria e con la creazione di una rete ferroviaria lunga 10 mila chilometri.
In seguito toccherà agli aeroporti, ai canali fluviali e ai porti marittimi.
Il maxipiano costituisce una vera svolta nella politica economica brasiliana. In questi anni il governo aveva proseguito la politica del precedente esecutivo Lula aumentando e rafforzando il potere d'acquisto di strati sempre più ampi di popolazione.
Ora, anche in vista delle prossime scadenze internazionali - mondiali di calcio nel 2014 e Olimpiadi nel 2016 - si punta a stimolare l'economia con un consistente investimento nelle opere pubbliche, da cui si attende una crescita fino al 5% del Prodotto interno lordo.

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sabato 18 agosto 2012

AL VIA IL PROCESSO CONTRO I VERTICI DEL PT. AVREBBERO CORROTTO LE OPPOSIZIONI PER OTTENERNE I VOTI

Mi stupisce come la stampa e la televisione italiane stiano ignorando un evento della portata del mensalao.
Proprio in questi giorni si sta celebrando in Brasile il processo che vede sul banco degli imputati i massimi esponenti del PT, il partito di Lula, accusati di aver corrotto numerosi deputati dei partiti di opposizione per indurli a votare leggi importanti quali la riforma fiscale e previdenziale.
I fatti risalgono al 2003, quando per l'appunto era presidente Luìs Inacio Da Silva, universalmente conosciuto con il vezzeggiativo "Lula".
L'ex presidente non è formalmente indagato, ma inevitabilmente molti si chiedono come il complicato marchingegno abbia potuto essere messo in atto "a sua insaputa".
Il  flusso di denaro passava grazie alla complicità di un imprenditore, Marco Valerio, titolare di alcune agenzie di pubblicità, con le quali i dirigenti del partito avrebbero stipulato falsi contratti usati come "copertura" delle dazioni.
Secondo l'accusa, a tirare le fila dell'azione criminosa sarebbero stati l'ex ministro della Casa Civil José Dirceu, l'ex tesoriere del PT Delubio Soares e l'ex presidente del partito José Genoino.
In tutto gli accusati sono 38, ma per due di essi il procuratore generale ha chiesto l'assoluzione per mancanza di prove. Coinvolto nel giro di finanziamenti illeciti anche il Banco Rural, che avrebbe supportato con prestiti l'azione di Valerio.
Particolare curioso: nella requisitoria dell'accusa sono entrate anche alcune strofe di una canzone del famoso cantautore brasiliano, Chico Buarque, "Vai passar".
I versi citati sono questi: "Dormia a nossa patria mae tao distraida/sem perceber que era subtraida/em tenebrosas transacoes... (Dormiva la nostra madrepatria tanto distratta/senza accorgersi che veniva sottratta/ in oscure transazioni...).

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lunedì 13 agosto 2012

IL BRASILE CRESCE MA NON DIMENTICA I SUOI POVERI. CONTRIBUTI SOLO A CHI FA STUDIARE I FIGLI

Tra i Paesi emergenti il Brasile è forse l'unico che sta sperimentando una redistribuzione del reddito tra le fasce più povere della popolazione.
Ne è un esempio il programma denominato "Bolsa familia", lanciato nel 2003 da Lula e ulteriormente ampliato e migliorato nel 2011 dall'attuale presidenta Dilma Roussef.
In sintesi, si tratta di provvedimenti che vanno dalla concessione di denaro, alla distribuzione di integratori alimentari, alla facilitazione dell'accesso al microcredito. Il tutto condizionato alla messa in atto da parte delle famiglie beneficiarie di alcuni comportamenti virtuosi, quali per esempio la frequenza scolastica dei figli.
La città di Rio de Janeiro sembra essere quella che sta attuando in modo più esemplare il programma, con una collaborazione tra diverse istituzioni - municipalità, prefettura, scuola - che, in un articolo apparso ieri sulla Folha de S. Paulo, l'economista Marcelo Neri ha definito "ammirevole".
Ogni due mesi gli alunni che beneficiano dei contributi sono sottoposti a dei test per verificare i progressi compiuti nell'apprendimento. Oltre alla frequenza e al rendimento viene valutata, ai fini della concessione del beneficio, anche la partecipazione dei genitori alle riunioni scolastiche.
Gli alunni portatori di handicap e gli studenti che vivono in aree particolarmente disagiate sono destinatari di contributi ulteriori.
Attualmente il programma "Bolsa familia" nella città di Rio riguarda 540 mila persone, di cui più della metà sono bambini, per un impegno economico di 130 milioni di reais all'anno.

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giovedì 5 luglio 2012

E' SPAGNOLA LA FEBBRE DA INVESTIMENTI IN AMERICA LATINA

Scoppia in Spagna la febbre da investimenti nei Paesi latino-americani e soprattutto in Brasile.
A spingere i capitali spagnoli oltre Atlantico è la crisi economica che attanaglia il Paese.
Secondo i dati della Camera di Commercio spagnola, riportati l'altro ieri sul principale quotidiano di San Paolo, le imprese programmano investimenti in Brasile, da qui al 2015, per 44 miliardi di reais.
Questo fiume di denaro si dirigerà in particolare verso i settori infrastrutture e trasporti, immobiliare e informatica (software).
Precedenti investimenti, tra il 2005 e il 2011, hanno dato buoni esiti: solo nell'anno passato le rimesse delle imprese verso la madrepatria sono state pari a 4,7 miliardi di dollari.
Risultati che hanno fatto crescere ulteriormente l'interesse del mondo imprenditoriale spagnolo: nel primo semestre del 2012 la Camera di Commercio ha ricevuto richieste di orientamento da parte di oltre 150 aziende!
Un esempio di successo è incarnato dalla banca Santander, i cui risultati sono attribuiti per il 52% alla presenza nei Paesi sudamericani, con la previsione che possano arrivare al traguardo record del 60%.
Al di là dei numeri, basta passeggiare nel centro di San Paolo per toccare con mano...

San Paolo, Avenida Paulista. In centro città ci si imbatte in numerose sedi prestigiose di  banche, tra cui primeggia la spagnola Santander


La lungimiranza dei nostri vicini di casa è dimostrata dalle affermazioni della vice del governo spagnolo, Soraya Saenz de Santamaria, secondo la quale la Spagna "può diventare la porta d'entrata per gli investimenti delle imprese latino-americane in Europa". 
Santamaria ha poi enumerato i vantaggi competitivi che il suo Paese offre: eccellente rete di trasporti, telecomunicazioni efficaci, mano d'opera qualificata e antichi legami culturali.

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domenica 1 luglio 2012

NON BASTA IL CLIMA ESTIVO PER RENDERE PIU' "CALDA" LA VITA

"Nao deixe sua vida esfriar", "Non lasciare che la tua vita si raffreddi".
In questa caldissima domenica italiana di inizio luglio mi è tornata in mente questa frase letta su un semplice foglio incollato a un muro nella caffetteria del Museo d'Arte di San Paolo.
Se confrontato con il clima esterno l'invito che vi è contenuto può sembrare una contraddizione.
Ma la frase non è di questo che parla.
E voi lo avete capito.

Rio de Janeiro: balli e canti all'aterro Flamengo durante la Cupula dos Povos

domenica 24 giugno 2012

SAN PAOLO: GIUDICE CONTRO LA "CASTA", TAGLIATI I FONDI PER IL RINNOVO DEL GUARDAROBA

Vittoria di un giudice contro la "casta" dello Stato di San Paolo.
In risposta a un´azione intrapresa dal Ministerio Publico Estadual, il giudice Luis Fernando Camargo de Barros Vidal ha tagliato a deputati e senatori il pagamento del cosiddetto auxilio-paleto, ovvero il corrispondente di due mensilita`per un totale di 40 mila reais.
Storicamente il pagamento delle due tranches era stato giustificato con la necessita`dei politici di usufruire di maggiori sovvenzioni per poter rinnovare il proprio guardaroba. Ma non era nemmeno necessario esibire le ricevute delle spese fatte!
Questo  vero e proprio privilegio era gia`stato sospeso dal mese di novembre dello scorso anno per decisione dello stesso giudice. Ma si tratta di un giudizio di primo grado, contro cui il parlamento potrebbe presentare ricorso.
Oltre a quello di San Paolo, altre nove stati brasiliani pagano l´auxilio-paleto.


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sabato 23 giugno 2012

IN BRASILE POCHI DISOCCUPATI, MA LA PRECARIETA´E´IN AGGUATO

In Brasile resistono molti mestieri che in Italia sono scomparsi da tempo. Come gli spazzini che, dopo aver cambiato il nome in "operatori ecologici" nel tentativo forse di rendere il lavoro piu`accettabile, sono stati definitivamente sostituiti dalle macchine.
A San Paolo li si vede nei parchi pubblici. Armati di una curiosa scopa realizzata con foglie di palma, raccolgono le foglie tenendo puliti i viali


Nella foto: uno spazzino al lavoro nel parco di Agua Branca
Molto diffusi nelle grandi citta`, come Rio e San Paolo, sono i portieri che sorvegliano gli edifici difendendoli dai ladri. Ogni edificio ne assume piu`di uno, perche`la sorveglianza deve essere fatta giorno e notte.
Guardie armate sorvegliano negozi e supermercati. Spesso stazionano davanti all´ingresso seduti su una sedia sotto un ombrellone, il che li fa apparire come degli sfaccendati in pieno relax.
In molti edifici pubblici resistono gli ascensoristi: alcuni in piedi, altri seduti su uno sgabello, accompagnano i visitatori ai piani.
Sugli autobus cittadini il biglietto si paga ai controllori. Chissa`quali vantaggi ha portato in Italia la loro abolizione... Perche`se e`vero che si risparmia lo stipendio di un dipendente, e`altrettanto vero che la sua presenza garantisce che tutti i passeggeri acquistino il ticket.
Ma ci sono anche mestieri che in Italia non sono mai esistiti, almeno per quanto io possa ricordare.
Nella foto: ragazza con freccia indicante la zona in cui verra`costruito un nuovo edificio 
Personalmente adoro il servizio reso dai cosiddetti valet. Li si trova davanti a negozi, supermercati e ristoranti, alle cui dipendenze lavorano, e il loro compito e`quello di parcheggiare l´auto del cliente al suo arrivo. Se non trovano dove sostare, girano nelle strade adiacenti finche`il proprietario non ha terminato i suoi acquisti.
Incredibile il servizio richiesto dai costruttori di nuovi edifici: per far sapere che nella tal zona ne verra`costruito uno nuovo e che quindi si possono acquistare appartamenti, ci sono giovani che stazionano immobili per ore agli incroci con un´enorme freccia appesa al collo.
Generalmente si tratta di lavori non molto ben retribuiti, ma tuttavia permettono alle persone di sopravvivere.
In Brasile il tasso di disoccupazione e`piuttosto basso, intorno al 6%.
Un dirigente d´impresa italiano, che sta lavorando per una joint venture italo-brasiliana, mi ha raccontato di avere molta difficolta`a trattenere il personale perche`non appena i dipendenti trovano un posto meglio retribuito, cosa che succede spesso, se ne vanno.
Per quanto si legge in questi giorni sulla stampa sembra pero`che stia frenando la creazione di nuovi posti di lavoro fissi, mentre sarebbero in aumento quelli a piu`alto tasso di precarieta`.

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giovedì 21 giugno 2012

RIO HA IL PROFUMO DELLA GIOVINEZZA, SAN PAOLO IL FASCINO DELLA MEZZA ETA`

Rio e`una ragazza che non nasconde le ferite dell´adolescenza ma ha tanta voglia di crescere.
San Paolo e`un´affascinante signora di mezza eta`che non teme di mostrare qualche ruga.
A Rio tutto sembra in evoluzione: fuori dal centro case abbattute in attesa di essere ricostruite, lo stadio Maracana`in ristrutturazione. Anche l´area del porto subira`un restyling profondo: una sopraelevata sara`in parte demolita per far posto a una zona pedonale e a un bonde (tram) per il trasporto pubblico, mentre il traffico automobilistico verra`deviato attraverso un tunnel.
Rio+20, Coppa del Mondo 2014 e Olimpiadi 2016 stanno cambiando volto alla citta`carioca che in questi anni sembra essere rimasta "al palo", mentre la sorella maggiore, sicura dei propri mezzi, vive una serena mezza eta`.
Piu`chiassosa la prima, all´apparenza piu`tranquilla la seconda, anche se la vita vi scorre molto piu`frenetica. Anche il clima ha la sua parte, ovvio. A Rio passeggiavo in jeans, t-shirt e sandali ai piedi; a San Paolo  indosso abiti quasi invernali.
Il profumo di Rio e` intenso, forte, selvatico; l´odore di San Paolo e` piu` sottile e discreto.






Nella foto: una bimba carioca sulla spiaggia di Botafogo (sullo sfondo il Pao de Acucar)






Nella foto: grattacieli nel quartiere Perdizes a San Paolo



Nella foto: Rio de Janeiro, la spiaggia di Botafogo vista da Santa Tereza 


Nella foto: grattacieli e case unifamiliari, oggi trasformate in negozi, convivono in molti quartieri di San Paolo


















Entrambe amano la cultura. Teatri e Centri Culturali non mancano, finanziati dallo Stato o dai privati. 
Rio, complice l´evento internazionale sulla salvaguardia dell´ambiente, in questi giorni riserva sorprese in ogni angolo: esposizioni, installazioni multimediali, iniziative di ogni genere attirano la presenza di molti visitatori e soprattutto di numerose scolaresche. Se Rio+20 non servira`ad altro, ma mi auguro che non sia cosi`, sara`almeno servita a far crescere una maggior consapevolezza nelle nuove generazioni brasiliane.
Questa mattina ho assistito a San Paolo alle prove aperte al pubblico di un concerto di Brahms, eseguito dalla locale orchestra sinfonica nel conservatorio ricavato in un´ex stazione ferroviaria sapientemente riadattata allo scopo.
A unire le due sorelle anche un´ altra passione: quella per le novelas televisive.
In questo periodo impazza su Rede Globo Avenida Brasil, un intreccio di amori e corna in cui vittorioso appare sempre il maschio, conteso da due e a volte anche tre donne contemporaneamente.
Qualche giorno fa ha debuttato l´attesissima Gabriela, tratta dal romanzo di Jorge Amado.


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LA STAMPA BRASILIANA GIUDICA DELUDENTE IL DOCUMENTO PREPARATORIO DI RIO+20

"Sem ambicoes", "Senza ambizioni": cosi´titolava ieri O Globo, il maggior quotidiano carioca sulle conclusioni della fase preparatoria di Rio+20.
Il documento stilato dai negoziatori, che dovra`essere discusso e approvato dai capi di Stato, viene considerato dalla stampa molto debole.
Tutto viene demandato alla creazione di un Forum politico di "alto livello" che dovra`individuare le misure da attuare per lo sviluppo sostenibile.
Sotto accusa la presidenza brasiliana che, nella persona del Ministro degli Affari Esteri Antonio Patriota, ha risposto negativamente alla richiesta dei commissari dell´Unione europea di prolungare la discussione di un giorno nel tentativo di trovare nuove mediazioni.
La delusione e`tale che l´evento internazionale e`gia`stato ribattezzato Rio-20.
Ciliegina finale sulla torta, il Vaticano, che partecipa in veste di osservatore, ha ottenuto di togliere dal documento ogni accenno all´autodeterminazione della donna in relazione alle nascite, temendo che questo possa aprire la strada all´approvazione della legge sull´aborto nei paesi - il Brasile ne e`un esempio - in cui ancora e`vietato.
Qualche speranza sembra venire dall´incontro dei sindaci delle maggiori citta`, il Climate Leadership Group (C40).
Abituati a rispondere in prima persona alle richieste dei cittadini gli amministratori locali hanno annunciato una serie di misure che vanno dall´uso di mezzi pubblici di trasporto a energia elettrica in sostituzione di quelli a diesel e alla riduzione del consumo di energia negli edifici pubblici (-20% entro il 2020), alla costruzione di piste ciclabili, all´espansione di aree verdi urbane.
Gli obiettivi stabiliti  si basano sui risultati di alcune ricerche secondo cui, se non si fara`nulla, le metropoli produrranno 2,3 miliardi di tonnellate di gas a effetto serra entro il 2020 e 2,9 miliardi entro il 2030.
I provvedimenti individuati potranno ridurre le emissioni a 248 milioni di tonnellate all´anno.

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lunedì 18 giugno 2012

EVENTI CULTURALI, PROTESTE E TRAFFICO IMPAZZITO: RIO SI PREPARA AD ACCOGLIERE I CAPI DI STATO

Tra i numerosi eventi collaterali di Rio + 20 molto visitata e apprezzata l´esposizione Humanidade 2012, nel Forte di Copacabana.
Centinaia e centinaia di visitatori, tra cui intere classi di studenti, hanno atteso pazientemente in fila per ore prima di entrare nell´avveniristico padiglione appositamente creato per l´evento, la cui direzione e´stata affidata all´artista e regista teatrale Bia Lessa.
Biodiversita`, tutela dell´ambiente e preservazione del pianeta sono minacciati dalla presenza dell´uomo, sempre piu`schiavo della tecnologia, dell´individualismo e del consumismo: questo in estrema sintesi il significato del percorso, che si articola in nove sale, all´ínsegna della creativita`e (nonostante possa risultare contradditorio) di un sapiente uso della tecnologia.



Nella foto: una scolaresca osserva incuriosita un enorme contenitore in cui sembrano "danzare" banconote impazzite





Nella foto: in questa sala l´uomo, raffigurato come un manichino, subisce l´assalto della tecnologia rappresentata dai raggi laser







Il Forte di Copacabana e`rimasto assediato per tutta la giornata dal traffico cittadino completamente paralizzato a causa di tre manifestazioni. A sfilare per prime in mattinata le donne, che hanno rivendicato pari opportunita`con il mondo maschile e il diritto all´aborto.
E´toccato poi agli indigeni occupare le vie del centro cittadino, per rimarcare ancora una volta la loro contrarieta`alla costruzione della diga di Belo Monte, in Mato Grosso.
Nel pomeriggio l´Avenida Republica do Chile e`stata invece occupata da un corteo di ecologisti che contestano al governo di Dilma Rousseff di fare troppo poco per l´ambiente.
Domani la giornata si prevede ancora piu` caotica. E´atteso infatti l´arrivo dei capi di stato per la due giorni istituzionale. Le previsioni per l´esito del summit sono pessimistiche: i paesi occidentali stanno tentando di rinviare tutto al 2014, facendosi scudo della grave crisi economica che li attanaglia.

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domenica 17 giugno 2012

A RIO I POPOLI SI INTERROGANO SUL FUTURO DEL PIANETA

Mentre i "grandi" della terra discutono a chi attribuire la colpa del mutamento climatico nei documenti ufficiali, nella citta`carioca va di scena un´altra Rio + 20.
E`la Cupula dos Povos, un insieme di associazioni e movimenti sociali che lottano contro la mercificazione della vita e in difesa dei beni comuni.
Oggi era il giorno dell´orgoglio indigeno. Intere famiglie e persone singole con i caratteristici copricapi di piume e il viso colorato si sono assiepate in uno dei numerosi padiglioni che affollano il rione Flamengo per rivendicare i propri diritti. Chiedono che le loro terre vengano delimitate con confini certi per non subire gli assalti dei coloni che vogliono distruggere ampie zone della foresta amazzonica per destinarle all´allevamento del bestiame; vogliono che sia interrotta la costruzione della centrale idroelettrica di Belo Monte, sul fiume Xingu (Para), dal forte impatto ambientale; rivendicano programmi di educazione qualificata e di protezione della salute.
Lungo i viali su cui si affacciano i padiglioni i numerosi visitatori si mescolano con cortei di gruppi che cantando e ballando vogliono creare attenzione su diversi aspetti dell´economia verde o su territori da preservare per la loro importanza dal punto di vista ambientale. Come la Apa dos morros garapentes, localizzata nella regione est dello stato di Maranhao e caratterizzata da una ricchissima biodiversita`, paesaggi spettacolari e abbondanza di acqua.
Nel padiglione della Tuc, la piu`importante confederazione sindacale brasiliana dove per giovedi´21 e`attesa la leader della Cgil Susanna Camusso, viene illustrata un´iniziativa molto interessante realizzata dal sindacato dei dipendenti del Banco Central.
Con il riciclo delle banconote buttate perche`ormai vecchie, mescolate a scarti di origine vegetale, si ottiene un composto che puo`essere utilizzato per concimare i campi.
Solo nel 2011 il Banco Central ne ha scartate 2 mila tonnellate!
In Brasile la raccolta differenziata dei rifiuti viene fatta solo in piccola parte. Principalmente si raccolgono alluminio, vetro e plastica, ma tutto viene lasciato alla buona volonta`individuale delle persone o all´iniziativa dei cosiddetti catadores che separano l´immondizia recuperando e rivendendo i rifiuti che possono essere riciclati.
Bellissima infine l´installazione, nel Museo di Arte Moderna, Brasil Cerrado, dell´artista Siron Franco, che ha voluto testimoniare con un percorso multisensoriale la bellezza della natura nello stato di Goias mostrando allo stesso tempo la violenza a cui viene sottoposta dall´uomo.
Perche´"la natura parla, ma l´uomo non l´ascolta".
Parola non di un brasiliano ma dell´illustre scrittore francese Victor Hugo.

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giovedì 14 giugno 2012

NEI PARCHI PAULISTI CONCERTI, BIBLIOTECHE E AREE RISERVATE AGLI ANZIANI

San Paolo e`una citta`verde. Le strade sono spesso alberate e ci sono diversi parchi cittadini di cui il piu`grande e`quello di Ibirapuera, situato nel centro.
Nel quartiere di Perdizes c´e`il parco di Agua Branca, meta delle mie passeggiate quando voglio rilassarmi un po´dalla frenesia metropolitana.
E´un luogo molto piacevole, ricco di piante secolari e di animali - galli, galline, pavoni, gatti -  che scorazzano  in tutta liberta`.
Tra gli alberi spicca il pau brasil, nativo della foresta vergine, che ha dato il nome al paese. Quando i colonizzatori portoghesi sbarcarono sulle coste brasiliane, le trovarono ricoperte di queste piante il cui tronco ha un caratteristico colore rosso scuro, brasa nella lingua originale. E proprio al taglio di questi alberi si dedicarono come prima attivita`i coloni, dato che il legno del pau brasil forniva legno pregiato e resina.
Ho visitato il parco sia alla domenica che nei giorni feriali e sempre l´ho visto frequentato da visitatori dediti a diverse attivita`, sportive, ricreative o culturali.
Domenica mattina parecchie persone assistevano a un concertino di un trio che faceva musica suonando strumenti "poveri".
Ma soprattutto mi hanno colpito i gazebo che contengono piccole biblioteche, dove chiunque senza alcuna formalita`puo`sostare a leggere: ogni chiosco contiene libri di genere differente, dalla letteratura brasiliana a quella straniera, dalla poesia ai libri per l´infanzia.

FOTO: La pianta del pau brasil (a lato) e in sequenza: il concertino domenicale, uno dei gazebo dedicati alla lettura, uno scorcio della praca do idoso


La praca do idoso è`una specie di "parco-giochi" per anziani, dove ci sono diverse postazioni di cyclette e altri atrezzi per mantenersi in forma. 
Anche in Brasile l´eta`media si sta alzando e quindi i governi locali stanno correndo ai ripari. 
Nello stato di San Paolo gli anziani godono di molti privilegi: i trasporti pubblici sono gratuiti, i parcheggi  hanno molte postazioni a loro riservate, l´ingresso ai musei e`quasi sempre gratuito e nei cinema il biglietto costa la meta`.

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mercoledì 13 giugno 2012

NIENTE PIU' CANDIDATI CORROTTI GRAZIE AL MOVIMENTO "FICHA LIMPA"

La corruzione non è un problema solo italiano.
Per combattere contro questa vera e propria piaga in Brasile è sorto il movimento "Ficha limpa" ("Fedina penale pulita"), che ha portato alla presentazione di una legge di iniziativa popolare approvata dal Parlamento nel 2010.
In forza di questa legge alle prossime elezioni presidenziali nel 2014 non potranno presentarsi candidati che siano già stati condannati anche in un solo grado di giudizio (la legislazione brasiliana prevede tre gradi come quella italiana). Inoltre i candidati dovranno presentare settimanalmente il resoconto delle proprie spese elettorali e dovranno dichiarare i nomi dei propri finanziatori.
Il movimento, iniziato nel 2009 su impulso della Conferenza episcopale brasiliana, è arrivato a raccogliere oltre un milione di firme.
Ma il terreno era fertile. Troppi gli scandali in cui risultavano coinvolti politici sia del governo che dell'opposizione!
Tra questi, quello che maggiormente ha scosso l'opinione pubblica è quello denominato "mensalao" e che ha rischiato di travolgere il governo del carismatico e popolare Lula già dal 2005.
Secondo l'accusa il Pt, il partito del presidente, avrebbe pagato mazzette ai deputati dell'opposizione perché  votassero le leggi in discussione. Il processo, che vede indagati oltre venti deputati del Pt tra cui l'ex tesoriere e l'ex capo di gabinetto, avrà inizio il prossimo primo di agosto.
Ma la battaglia non finisce qui.
Forti del successo ottenuto con il movimento anti-corruzione, ora i brasiliani vogliono ottenere che sia abolito il voto segreto, che spesso viene utilizzato per difendere i deputati corrotti.
E con lo slogan Eu quero saber como vota meu parlamentar! (Voglio sapere come vota il mio deputato!) hanno lanciato in questi giorni una nuova raccolta di firme.


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martedì 12 giugno 2012

IL BRASILE NON DIMENTICA I SUOI DESAPARECIDOS

Lembrar e`resistir, ricordare e`resistere.
Questa frase impressa sul muro accoglie i visitatori del Museo della Resistenza di San Paolo e li accompagna idealmente in un percorso emozionante e difficile da dimenticare.
Inaugurato nel 2002 con il nome di Museo della Liberta`, ha cambiato denominazione nel 2008 ma il suo obiettivo e`sempre lo stesso: ricostruire la memoria e la storia politica del Brasile.
Alcune sale sono dedicate ad Apolonio de Carvalho, eroe della Resistenza e uno dei fondatori del Pt, il partito di Lula.
Il Museo occupa l´edificio che fu la sede del Deops, la famigerata polizia politica che sotto le varie dittature che governarono il Brasile dagli anni Trenta alla decade degli Ottanta, organizzava clandestinamente gli "squadroni della morte" contro gli oppositori.
E sono proprio le celle in cui questi ultimi venivano rinchiusi e torturati prima di essere trasferiti in carcere a provocare i sentimenti piu`profondi: di pieta`per coloro che subirono, di condanna per gli autori di quelle atrocita`, di solidarieta`perche`questo era il sentimento che legava tra loro le vittime.

Le celle sono rimaste intatte, con i nomi dei prigionieri ancora incisi sui muri fatiscenti.
In ogni cella erano ammassate fino a venti persone.
Di volta in volta alcuni di loro venivano prelevati e portati nelle sale superiori dove li attendevano i loro carnefici.
Un corridoio esterno strettissimo e coperto da una grata (nell´ultima foto) dava l´íllusione di poter respirare un po´d´aria e di scaldarsi con qualche raggio di sole a quelli che venivano trattenuti piu`a lungo.
Il Museo ha raccolto molte testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari dei desaparecidos.
Ma molto resta ancora da scoprire e da comprendere.


Il 16 maggio del 2012 e`stata istituita dal governo di Dilma Rousseff la cosiddetta comissao nacional da verdade, che vuole indagare sulle violazioni dei diritti umani avvenute tra il 1964 e il 1988 da parte di agenti dello stato. La commissione e`stata fortemente osteggiata dai militari, nonostante nel 1979 sia stata varata un ´amnistia per tutte le violazioni avvenute in precedenza.
La sua istituzione ricalca quella di un´analoga commissione gia`varata in Cile per i misfatti compiuti sotto la dittatura di Pinochet.
Ma e`tutta l´America Latina che sta cercando di fare i conti con il suo oscuro passato.
In Guatemala, dove in 31 anni di guerra civile ci furono 200 mila morti, uno dei responsabili della mattanza, Efraim Rios Monti, ha perso la tutela di cui godeva come parlamentare e verra`processato.
Anche in Argentina e`stata recentemente annullata la legge che concedeva una specie di amnistia ai responsabili delle torture e della scomparsa degli oppositori e alcuni di loro si trovano gia`sotto processo.


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lunedì 11 giugno 2012

AL RISTORANTE "POR KILO" SI CONTROLLA LA DIETA E IL PORTAFOGLIO



Questo signore con l´aria molto compresa e`un cameriere di un ristorante che si chiama "Babbo Giovanni" e si trova nel quartiere di Perdizes.
Fondato nel 1917 da un italiano, oggi non mantiene nulla delle sue origini se non il nome.
"Babbo Giovanni" e` un ristorante por kilo, il che significa che si paga quello che si consuma pesando il piatto dopo che e`stato riempito.
I brasiliani non usano mangiare primo e secondo, ma preferiscono il piatto unico che comprende generalmente carne o pesce, verdure, legumi e riso.
Dopo che ci si e`serviti, si passa alla cassa, e qui il piatto viene pesato.
Da "Babbo Giovanni" il costo e`di 39,90 reais al kilo, che corrispondono a circa 16 euro.
In genere un piatto ben riempito pesa sui 400 grammi, quindi il prezzo e`decisamente a buon mercato.
Di questi locali ne sono sorti diversi ultimamente, perche`ai brasiliani piace molto mangiare fuori casa e in questo modo possono permetterselo piu`volte alla settimana. Senza contare tutti quelli che sono obbligati a farlo perche´ lavorano e non hanno un intervallo abbastanza lungo per pranzare in famiglia.
Molto diffuse anche le padarias, il cui nome tradotto in italiano significa "panetterie", ma non hanno molto in comune con quelle che conosciamo noi. Vendono si` pane e dolci di ogni genere, ma fanno anche servizio bar e molte fungono anche da ristorante por kilo. 
Un altro servizio che alcune padarias offrono e`il cosiddetto rodisio de sopas, cioe`una scelta di minestre e passati di verdura accompagnati da pane tostato. Il rodisio ha un prezzo unico e costa circa 20 reais.
Questi prezzi a buon mercato non devono pero`trarre in inganno, perche`il costo della vita a San Paolo e`attualmente piuttosto alto.
Gli orari dei negozi sono diversi da quelli italiani. Le padarias restano aperte fino alle 22, mentre gli altri chiudono in genere alle 18-19 e restano chiusi anche il sabato pomeriggio e la domenica.
I supermercati invece sono sempre aperti, festivi compresi.


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sabato 9 giugno 2012

CON LA CULTURA NON SI MANGIA? FORSE... PERO´SI VIVE!

La cultura sembra avere un posto importante qui a San Paolo.
Ricordate quando un ministro italiano aveva tagliato i fondi affermando che "tanto con la cultura non si mangia?". Beh, dimenticatelo!
Nella metropoli paulista hanno trovato un sistema per fare cultura senza dover ricorrere alle casse statali. Come? Obbligando le imprese a finanziarla.
E´cosi`che e`nato il Sesc Pompeia, un Centro Culturale che prende il nome dal quartiere in cui ha sede.
Il Sesc, invece, e`l` associazione di imprese del settore Commercio e Servizi che, come detto, lo sostiene con finanziamenti imposti dallo Stato.
Il Centro e` localizzato in una fabbrica dismessa e recuperata nel 1977 da un´architetta italo-brasiliana, Lina Bo Bardi, a cui si deve anche la progettazione del Masp, il Museo di Arte che si trova sull´ Avenida Paulista.
Nata e vissuta in Italia fino all´ eta`di 32 anni, Lina Bo si trasferì in Brasile dopo essersi sposata con il giornalista Pietro Maria Bardi.
Militante del Partito Comunista Italiano e partigiana durante la Resistenza, dopo la seconda guerra mondiale si trovo`senza lavoro. Partita alla volta del Brasile in cerca di nuove occasione e nuovi stimoli, si innamoro`di Rio de Janeiro, ma dopo qualche anno si trasferi`a San Paolo dove rimase fino alla sua morte avvenuta nel 1992.
Passando nei dintorni dell´edificio che allora ospitava una fabbrica, rimase colpita dal fatto che molta gente si incontrava proprio  li` per chiacchierare e passare del tempo insieme.
Cosi`decise che quel luogo doveva assolutamente servire a quello scopo!
Oggi l´edificio ospita un teatro, due caffetterie, spazi per corsi di attivita`creative (ceramica, incisione) e mostre, esposizioni di prodotti artigianali, una biblioteca.
Ma c´e` anche un´ enorme sala attraversata da un ruscello e dotata di comodi divani dove chiunque liberamente puo`sedersi a leggere o conversare.
In questo periodo ospita una mostra fotografica di Renata Castello Branco con 84 ritratti di abitanti di Paraisopolis, una favela con una popolazione stimata tra gli 80 e i 100 mila residenti e confinante con il ricco bairro di Morumbi.
La favela e`stata oggetto di alcuni interventi migliorativi dal punto di vista urbanistico, per realizzare i quali e`stato necessario abbattere molte baracche. Prima che queste fossero distrutte, la fotografa ha voluto ritrarle con le persone che le abitavano, un lavoro che e`durato due anni e che si e` tradotto in una mostra molto interessante sia per la bellezza dei ritratti che per l´ allestimento ben curato.

venerdì 8 giugno 2012

COME GUADAGNARE FACENDO SHOPPING...

Mi sono svegliata sotto un cielo grigio e piovoso. In Brasile e`autunno avanzato... E`strano pensare a un paese dell´emisfero sud senza sole... Fa anche abbastanza freddo e io mi sono portata troppi vestiti leggeri!
Ieri sono stata a fare shopping... E´incredibile quante cose si imparino su un paese facendo shopping!
Al mattino la meta e`stata un piccolo supermercato di alimentari: ambiente gradevole e familiare, bella merce esposta.
I prezzi non erano molto cari ma nemmeno troppo a buon mercato. Un kilo di filetto di manzo costa per esempio sui 48 reais (un real vale 2,50 euro). Pero`mi dicono che la qualita`non e´paragonabile a quella del filetto italiano, cioe`e`un po´inferiore.
Ho visto un´ infinita`di marche di caffe`. Anni fa il Brasile, primo produttore di caffe`al mondo, esportava il suo prodotto di maggior qualita`e teneva quello di qualita`inferiore per il consumo interno. Ma da quando il tenore di vita e`aumentato e si e`creata una domanda interna di prodotti di qualita` le case produttrici hanno cominciato a differenziare anche i prodotti destinati ai brasiliani.
Sugli scaffali campeggiavano anche diverse marche italiane come Illy, Lavazza e Segafredo. Pare che le prime due stiano per aprire in suolo brasiliano delle caffetterie con marchio proprio, su modello Starbucks negli Stati Uniti.
Il caffe`che ho bevuto nel barettino interno non so di che marca fosse ma era buono e servito con molto "carinho" (non mi viene in mente una parola corrispondente in italiano...).
Al momento di pagare, ho appreso un´informazione che trovo molto interessante: il governo estadual di San Paolo (in Brasile i diversi stati hanno una legislazione autonoma) ha inventato un sistema per incentivare i cittadini a chiedere lo scontrino in negozi e supermercati.
Funziona cosi`: ci si iscrive con i propri dati a un registro via Internet e ogni volta che si fanno acquisti la cifra corrispondente viene automaticamente trasmessa al sistema che la memorizza. Due volte all´anno viene calcolato l´ammontare totale e una percentuale viene poi rimborsata o scalata dalle tasse.
La percentuale e´inferiore all´1 per cento, ma e sufficiente per spingere i consumatori a chiedere il rilascio della ricevuta.
Semplice, no? Perche´ il governo Monti non prende esempio?
Nel pomeriggio invece ho visitato un Centro Commerciale di media dimensione.
Ieri qui in Brasile era festa nazionale per il Corpus Domini. Chi non e`partito per il week end si e`riversato nei Centri Commerciali di cui San Paolo e`ricca, mentre in Italia solitamente vengono costruiti lontano dalle citta`.
Il pienone e la confusione pero`erano gli stessi... Per un momento ho pensato di trovarmi al Globo di Busnago!