sabato 18 agosto 2012

AL VIA IL PROCESSO CONTRO I VERTICI DEL PT. AVREBBERO CORROTTO LE OPPOSIZIONI PER OTTENERNE I VOTI

Mi stupisce come la stampa e la televisione italiane stiano ignorando un evento della portata del mensalao.
Proprio in questi giorni si sta celebrando in Brasile il processo che vede sul banco degli imputati i massimi esponenti del PT, il partito di Lula, accusati di aver corrotto numerosi deputati dei partiti di opposizione per indurli a votare leggi importanti quali la riforma fiscale e previdenziale.
I fatti risalgono al 2003, quando per l'appunto era presidente Luìs Inacio Da Silva, universalmente conosciuto con il vezzeggiativo "Lula".
L'ex presidente non è formalmente indagato, ma inevitabilmente molti si chiedono come il complicato marchingegno abbia potuto essere messo in atto "a sua insaputa".
Il  flusso di denaro passava grazie alla complicità di un imprenditore, Marco Valerio, titolare di alcune agenzie di pubblicità, con le quali i dirigenti del partito avrebbero stipulato falsi contratti usati come "copertura" delle dazioni.
Secondo l'accusa, a tirare le fila dell'azione criminosa sarebbero stati l'ex ministro della Casa Civil José Dirceu, l'ex tesoriere del PT Delubio Soares e l'ex presidente del partito José Genoino.
In tutto gli accusati sono 38, ma per due di essi il procuratore generale ha chiesto l'assoluzione per mancanza di prove. Coinvolto nel giro di finanziamenti illeciti anche il Banco Rural, che avrebbe supportato con prestiti l'azione di Valerio.
Particolare curioso: nella requisitoria dell'accusa sono entrate anche alcune strofe di una canzone del famoso cantautore brasiliano, Chico Buarque, "Vai passar".
I versi citati sono questi: "Dormia a nossa patria mae tao distraida/sem perceber que era subtraida/em tenebrosas transacoes... (Dormiva la nostra madrepatria tanto distratta/senza accorgersi che veniva sottratta/ in oscure transazioni...).

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