lunedì 28 gennaio 2013

SAN PAOLO: MIGLIAIA DI PARTECIPANTI AL CAMPUS PARTY PER UNA TECNOLOGIA AL RITMO DEL SAMBA

Prende il via oggi a San Paolo nella zona del Parque Anhembi il Campus Party, considerato il più importante evento tecnologico del mondo. Nella scorsa edizione si sono contati 7.500 partecipanti, per l'attuale ne sono previsti 8.000.
Per cinque giorni si alterneranno conferenze, dibattiti e laboratori durante i quali esponenti delle principali comunità digitali del paese potranno non solo analizzare le tendenze del momento ma anche condividere e produrre nuove realtà all'insegna di quella parola magica che è l'innovazione.
Tutto questo è reso possibile dal fatto che i partecipanti soggiornarno all'interno di cinquemila casette, ricreando quindi l'atmosfera del campus universitario. Una vasta area è poi dedicata all'Expo, dove le maggiori marche offrono ai visitatori la possibilità di sperimentare le novità presenti sul mercato.
Quando si pensa al Brasile la tecnologia non è certo tra le prime associazioni che vengono in mente.
Eppure anche il gigante sudamericano ha la sua Silicon Valley, qui ribattezzata "Vale do Silicio", nome che si riferisce a diverse aree del paese come Recife, Rio de Janeiro, Porto Alegre e Florianopolis, ma soprattutto alla città di Campinas, nei pressi della megalopoli paulista, dove sono presenti oltre trenta grandi realtà del settore come Ibm, Lucent, Compaq e Hp.
Ma il terreno comincia a essere fertile anche per le nuove realtà, le cosiddette startup (http://startups-brasil.com/), imprese generalmente fondate da giovani creativi che necessitano di "incubatori", ovvero di società o individui che credano nelle loro potenzialità al punto di investire tempo e denaro per aiutarle a crescere.
Una di queste società è per esempio la Devise (http://devisetech.com.br/pt-br), creata nel 2009 a Rio de Janeiro da Fernando Campos, che ha già dato vita a diverse realtà quali Nuuvem, primo marketplace di giochi per PCs; o come Easy Food, sistema di gestione per le mense scolastiche, attraverso cui i genitori possono controllare l'alimentazione dei figli a scuola con una carta pre-pagata evitando l'uso di denaro contante e rendendo pià facile e veloce la preparazione e la distribuzione del cibo; o ancora come Kuapo, il primo e più completo album di figurine online a livello mondiale.
Forse la biografia di Fernando Campos - venditore porta a porta di prodotti naturali, operaio in un'impresa di gadget per feste, impiegato in banca e agente di commercio prima di diventare imprenditore - potrà far storcere il naso a qualcuno. Ma sicuramente rende bene l'idea del fermento e della capacità di innovare e innovarsi che caratterizzano il mondo delle startup.

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lunedì 21 gennaio 2013

SORPRESA, IN BRASILE ANCHE IL MASCHIO E' VANITOSO

Che in Brasile il culto della bellezza corporea fosse molto diffuso è cosa risaputa, ma si attribuiva questa tendenza esclusivamente alle rappresentanti del cosiddetto "gentil sesso".
E invece... sorpresa! Anche il  maschio brasiliano cura l'estetica e non consuma più solo prodotti basici come deodorante e dopobarba ma anche altri articoli come le creme per la pelle.
Quanto poi a shampoo e gel per capelli, se prima era la moglie ad acquistarli per tutta la famiglia senza distinzione di sesso, ora il marito preferisce far da sé e comperare in proprio tubetti e flaconi che riportino sull'etichetta la scritta "for men".
Alcune case produttrici di cosmetica come Nivea e Dove, fiutata l'aria, si sono lanciate nella confezione di linee specifiche che sono andate subito a ruba. Anche la Gillette, marchio noto per la produzione di rasoi e lamette da barba, ha ampliato il proprio catalogo con deodoranti e creme a uso rigorosamente maschile.
La Axe, della multinazionale Unilever, ha recentemente realizzato una campagna di comunicazione in cui il Brasile ha un ruolo di assoluto rilievo.
Del resto i numeri parlano da soli. Secondo dati forniti dal quotidiano "Folha de Sao Paulo" tra il 2006 e il 2011 il mercato dei prodotti per uomo è cresciuto del 163%, per un volume di affari di 4 miliardi di dollari. Attualmente a guidare la classifica del consumo sono gli Stati Uniti, ma gli analisti prevedono che nel 2015 il Brasile diventerà il primo mercato a livello mondiale.


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domenica 13 gennaio 2013

LE PMI ALLA CONQUISTA DELL' AMERICA LATINA, UN MERCATO DA 750 MILIONI DI CONSUMATORI

"Oggi non si va all'estero per produrre a costi più bassi, ma per presidiare un mercato in cui competono le eccellenze di ogni Paese".
Così il responsabile Ufficio Sviluppo Internazionalizzazione di Intesa Sanpaolo, Andrea Fiori, intervenuto nel corso del seminario sul "Partenariato Strategico America Latina-Unione Europea" svoltosi venerdì scorso a Milano presso la sede della Regione Lombardia e promosso in collaborazione con Rial, Assolombarda, Camera di Commercio e Promos.
Un concetto poi ripreso dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, nell'intervento che ha concluso la sessione mattutina.
"Non basta più puntare sul basso costo del lavoro ma occorre puntare sulla competitività", ha affermato il ministro.
Le imprese sono avvertite. Se vogliono internazionalizzarsi devono entrare in quel circuito virtuoso che passa da informazione, innovazione e competitività, come ha ricordato il direttore del Cespi José Luis Rhi-Sausi, il quale ha però ammesso che oggi questo percorso in America Latina presenta diverse criticità.
Forse perché il focus del seminario era sulle piccole-medie imprese, che del resto, come ha ricordato il governatore Roberto Formigoni, "costituiscono la spina dorsale dell'economia italiana".
Qualche dato confortante però c'è.
Attualmente in Brasile sono 700 le imprese nate da investimenti italiani. Segue il Messico, con 400 aziende. Numeri rilevanti, ma che potrebbero anche aumentare se l'accordo di associazione tra Unione Europea e Mercosur diventasse realtà.
Purtroppo l'accordo, ha ammesso Terzi, non è ancora a portata di mano. Qualora si realizzasse si aprirebbe un mercato popolato da 750 milioni di consumatori!
Una testimonianza significativa, anche se avrebbe meritato un maggior approfondimento, è venuta dal direttore finanziario di Arvedi-Metalfer, Corrado La Malfa.
Il gruppo, che in Italia ha base a Cremona (http://www.arvedi.it/it/1/Homepage.htm), da circa un mese ha aperto uno stabilimento nei pressi di San Paolo.
Il progetto è partito un anno fa.
"A spingerci - ha sottolineato La Malfa - sono stati alcuni nostri clienti europei già presenti nel Paese sudamericano. Dopo aver verificato che prodotti con la qualità di quelli da noi offerti non esistevano sul mercato brasiliano e pensando alle potenzialità che offre anche in vista dei Mondiali e delle Olimpiadi abbiamo preso la nostra decisione".
Lo sbarco di Arvedi in Brasile è stato  reso possibile anche grazie alla collaborazione con Simest e altre agenzie finanziarie.
La sessione pomeridiana del seminario è stata quindi dedicata interamente agli strumenti finanziari per lo sviluppo del partenariato tra Pmi europee e America Latina, con interventi di rappresentanti dei principali istituti bancari e della stessa Simest.


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