mercoledì 31 ottobre 2012

BRASILIANE PAZZE PER I SEX TOYS, MA LA CREMA DEVE SEMBRARE UN DEODORANTE

Un nuovo mercato sta esplodendo nella terra del samba e non è quello dell'automobile.
Venduti porta-a-porta o nascosti dietro le insegne dei negozi di biancheria intima, ad arricchire gli intraprendenti commercianti brasiliani sono i gadget erotici.
Lo sostiene un'inchiesta apparsa il 28 ottobre sul quotidiano Folha de SP (http://www1.folha.uol.com.br/mercado/1176312-estimulada-pela-classe-c-venda-de-produtos-eroticos-cresce-20.shtml), nella quale vengono forniti alcuni dati molto interessanti: in soli due anni la rete di vendita del settore sarebbe passata nientemeno che da 500  a 40 mila rivenditori ambulanti che vantano anche una propria associazione professionale denominata "Associacao Brasileira das Empresas do Mercado Erotico e Sensual".
Un'imprenditrice, che in precedenza vendeva polizze assicurative e ha iniziato quasi per gioco a smerciarli alle colleghe, ora vanta una rete di dodici venditori e un guadagno del 150 per cento.
Visto il successo, anche molti negozi di biancheria intima hanno cominciato a dedicare uno spazio a questo genere di articoli. Così capita, per esempio, che la massaia che va ad acquistare le mutande per il marito si conceda una crema lubrificante ben nascosta sotto le mentite spoglie di un deodorante.
Come dire, il sesso fa vendere, ma pochi o meglio poche hanno ancora il coraggio di acquistare sex toys in modo esplicito! Sì perché le consumatrici più entusiaste sono proprio le donne della classe media, che  approcciano il mercato con grande curiosità e interesse.
Nessun legame però con l'esplosione della trilogia editoriale che in Italia ha sbancato le librerie.
Sembra piuttosto che a solleticare la fantasia delle signore d'oltreoceano sia stato un film uscito due anni fa e il cui titolo (molto più esplicito delle varie sfumature di grigio) è "De pernas para o ar" ("A gambe all'aria").
Per il prossimo 28 dicembre è previsto il lancio del sequel e i venditori di articoli erotici stanno già riempiendo i magazzini.


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martedì 30 ottobre 2012

ELEZIONI: IL DELFINO DI LULA CONQUISTA SAN PAOLO

Una vittoria del Pt: così i commentatori hanno salutato i risultati delle elezioni amministrative in Brasile, il cui secondo turno si è svolto nel fine settimana appena trascorso.
E non importa che il partito di Dilma e Lula abbia perso in città pure importanti come Recife, Belo Horizonte, Porto Alegre. Il candidato del Pt Fernando Haddad ha trionfato in San Paolo, la capitale economica del Brasile e dell'America Latina e tanto è bastato per far gridare alla vittoria dei "rossi".
Haddad, 49 anni, professore universitario ed ex ministro dell'Educazione, ha sconfitto con il 55,6% dei voti il principale avversario José Serra, esponente di spicco del Psdb che ha raccolto il 44,4% dei consensi.
Per Serra, che vanta una brillante carriera - è stato deputato, senatore, due volte ministro, sindaco di San Paolo e governatore dell'omonimo stato - la sconfitta potrebbe segnare l'addio alla politica, considerata anche la sua non più verde età.
Dietro la vittoria di Haddad, che al contrario potrebbe segnare l'inizio di una brillante carriera, si erge l'ombra di Lula, che lo ha voluto candidare a tutti i costi preferendolo ad altri aspiranti alla carica tra cui l'ex sindaca e attuale senatrice e ministra Marta Suplicy.
Chi si attendeva che lo scandalo del "mensalao", a causa del quale sono sotto accusa i vertici del Pt per associazione a delinquere e corruzione, potesse nuocergli, è stato deluso.
Il vecchio leone Lula, nonostante tutto, riesce ancora a vincere. Anche se per interposta persona.


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venerdì 26 ottobre 2012

QUARANT' ANNI DI CARCERE PER L'IMPRENDITORE ACCUSATO DI CORRUZIONE

Si profilano pene molto pesanti per lo scandalo cosiddetto del "mensalao". Dicasi corruzione, termine molto citato di questi tempi anche in casa nostra, ma di cui evidentemente non deteniamo l'esclusiva.
Il Supremo Tribunal Federal ha infatti calcolato in 40 anni e un mese la pena per l'imprenditore Marco Valerio, colui che, nello schema ricostruito dal tribunale, avrebbe usato le sue imprese per far arrivare finanziamenti sottobanco ai deputati dell'opposizione durante il governo Lula tra il 2003 e il 2005.
Con l'emissione di falsi contratti avrebbe fatto da tramite tra i vertici del Pt e alcune banche per corrompere i parlamentari e indurli a votare alcune leggi ritenute di vitale importanza per il governo allora in carica. Va detto inoltre che quelli bancari erano in realtà dei falsi prestiti e servivano a occultare finanziamenti ottenuti dalla società Visanet del Banco do Brasil, di cui lo stato brasiliano è maggior azionista: di conseguenza il denaro sottratto può essere considerato denaro pubblico.
La pesantissima punizione, a cui va ad aggiungersi una richiesta di risarcimento pari a 2,8 milioni di reais, deriva dalla somma delle pene corrispondenti a cinque diversi reati: corruzione attiva (14 anni, 10 mesi e 10 giorni), evasione fiscale (5 anni e 10 mesi), associazione a delinquere (2 anni e 11 mesi), riciclaggio (6 anni, 2 mesi e 20 giorni), peculato (10 anni, 3 mesi e 6 giorni).
Con certezza l'imprenditore dovrà trascorrerne una parte in carcere, dato che per la legislazione brasiliana le pene superiori agli 8 anni devono essere scontate in regime restrittivo.
Dopo questo pronunciamento tremano gli altri 24 imputati nel maxiprocesso, tra cui i massimi vertici del Pt José Dirceu (ex capo di gabinetto) e José Genoino (ex presidente del partito).
Quest'ultimo, nel proclamarsi innocente, ha parlato di "tesi prestabilita e fondata non su prove ma su semplici indizi".
Lo scandalo del "mensalao" non ha invece sfiorato l'ex presidente Lula, che recentemente ha dichiarato di non volersi più ricandidare alla presidenza. L'ombra della corruzione, se pure non l'ha macchiato, può tuttavia aver pesato in questa sua decisione.


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giovedì 18 ottobre 2012

AUTOROTTAMAZIONE: LULA ANNUNCIA IL SUO RITIRO A FAVORE DI DILMA

Lula come D'Alema? Mentre l'esponente del Pd italiano annuncia durante la trasmissione 8 e mezzo di Lilli Gruber che se vincerà Bersani lui non si ricandiderà, l'ex Presidente brasiliano rende noto il suo ritiro dall'agone politico.Una notizia che avrà l'effetto di una bomba, perché il fondatore del Pt aveva sempre lasciato intendere di essere disposto a ricandidarsi ancora alle prossime elezioni politiche.
L'annuncio è stato dato da Lula ieri a Mar del Plata, davanti a una platea di imprenditori, nel corso della visita che sta compiendo in Argentina.
Rispondendo a una domanda sul suo futuro politico, l'ex Presidente ha detto di avere già ottenuto quello che desiderava e di non avere altre ambizioni se non quella di aiutare l'attuale Presidente Dilma Roussef e i candidati del Pt alle elezioni amministrative in corso.
Lula, come il Presidente venezuelano Chavez, è da tempo ammalato di cancro ma niente lasciava presagire questa sua decisione. Tanto più dopo il recente trionfo del collega, che ha vinto per la quarta volta consecutiva contro il ben più giovane sfidante Henrique Capriles.
C'è da dire che la sua "creatura" Dilma se la sta cavando piuttosto bene alla guida del governo ed è facile quindi immaginare che voglia ricandidarsi per un secondo mandato.
Durante il suo discorso l'ex Presidente non ha mancato di attaccare il suo predecessore Fernando Henrique Cardoso, che ha accusato di eccessivo "filo-americanismo".
Non è un mistero che i due non si siano mai amati, nonostante proprio recentemente Cardoso abbia pubblicamente riconosciuto i meriti politici del suo successore.


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lunedì 15 ottobre 2012

IL NYT LANCIA NUOVO SITO IN LINGUA PORTOGHESE

Se c'era bisogno di un'ulteriore conferma dell'importanza che sta assumendo il Brasile nell'agone internazionale ci ha pensato il New York Times: il quotidiano statunitense ha confermato proprio ieri che lancerà nel 2013 un sito in lingua portoghese, che andrà ad arricchire la propria versione online.
Il sito avrà da 30 a 40 réportage al giorno, un terzo dei quali prodotti specificamente per il sito brasiliano da giornalisti locali, mentre i rimanenti due terzi deriveranno dalla traduzione in lingua brasiliana delle notizie prodotte dal Nyt.
"Il Brasile è un centro internazionale di affari e vanta un'economia solida che sta sempre più includendo vasti strati della classe media", ha affermato l'editore Arthur Sutzberger jr., che proprio in questi giorni si trova in Brasile su invito della Assembleia Geral da Sip (Sociedade Interamericana da Imprensa).
Ancora non c'è una data ufficiale per il debutto del nuovo sito, ma secondo il Financial Times dovrebbe essere nella seconda metà del 2013.
Particolare non trascurabile: la versione brasiliana del New York Times sarà gratuita, mentre quella del giornale economico-finanziario britannico è, almeno per una parte, a pagamento.


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sabato 6 ottobre 2012

SAN PAOLO: PIOGGIA DI SOLDI NELLE TASCHE DEI CONSUMATORI

A chi non piacerebbe ricevere soldi dall'Agenzia delle Entrate? Lo so, in Italia solo pronunciare questo nome fa venire la pelle d'oca, per non dire di peggio!
Eppure un sistema ci sarebbe, come ci dimostra lo stato brasiliano di San Paolo che proprio in questi giorni ha distribuito ai propri contribuenti 829 milioni di reais.
Il sistema si chiama "nota paulista" e funziona così. Ogni cittadino che paga le tasse chiede di essere registrato anche in quanto "consumatore" attraverso il proprio codice fiscale, che dovrà dichiarare ogniqualvolta si accingerà a pagare un bene di consumo. Tramite questo codice la sua nota-spese viene inviata telematicamente al cervellone che registra i dati e due volte all'anno una percentuale del totale gli verrà restituita sotto forma di denaro o di sconto sul pagamento delle tasse. In questo modo chi acquista è incentivato a chiedere lo scontrino e lo stato prende per così dire "due piccioni con una fava": fa felice il contribuente e combatte l'evasione fiscale.
Posso testimoniare, per averlo sperimentato di persona, che i commercianti sono i primi a chiedere al momento di pagare se vuoi la ricevuta con "nota paulista".
E in Italia? E' di pochi giorni fa la diffusione del terzo rapporto Eures 2012 da cui emerge che l'elusione è ancora altissima, tanto che la Corte dei Conti ha dichiarato che "il nero" costituisce il 18% del Pil (secondo posto dopo la Grecia).
Al governo abbiamo un pool di professori bocconiani che di economia dovrebbero essere tra i massimi esperti. Che cosa fanno in proposito, a parte qualche "retata" delle Fiamme Gialle a Cortina e in Costa Smeralda per occupare le prime pagine dei giornali?
C'è da augurarsi che nel suo recente viaggio-lampo in Brasile il ministro Passera abbia avuto il tempo di bere un cafezinho al bar e che al momento di pagare una gentile cassiera gli abbia chiesto: "O senhor quer a nota paulista?".


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martedì 2 ottobre 2012

TECNOLOGIA TUTTA ITALIANA PER NUOVO IMPIANTO IN MINAS

E' tutta made in Italy la tecnologia che permetterà di realizzare un nastro trasportatore aereo della portata oraria di 1.500 tonnellate a Barroso, nello stato di Minas Gerais.
A realizzare l'impianto, lungo oltre 7 chilometri, in una zona caratterizzata da fitta vegetazione e dirupi scoscesi, sarà infatti l'altoatesina Leitner (http://www.leitner-ropeways.com/), che ha conquistato la commessa grazie a un progetto elaborato dalla controllata azienda torinese Agudio.
Grazie all'esclusivo brevetto Flyngbelt il progetto punta a coniugare la semplicità costruttiva e di manutenzione con l'economicità e il basso impatto ambientale.
La commessa porterà al Gruppo Leitner un introito di 25,5 milioni di euro.
Il contratto, appena sottoscritto, affida all'azienda di Vipiteno l'intera progettazione e la costruzione delle opere elettromeccaniche, oltre alle operazioni di stesura, montaggio, giunzione e tensionamento delle funi e del nastro.
Attualmente il materiale inerte, che deriva da una cava per l'estrazione del cemento della società svizzera Holcim, viene trasportato con una vecchia teleferica a vagonetti ormai diventata insufficiente.


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