sabato 6 ottobre 2012

SAN PAOLO: PIOGGIA DI SOLDI NELLE TASCHE DEI CONSUMATORI

A chi non piacerebbe ricevere soldi dall'Agenzia delle Entrate? Lo so, in Italia solo pronunciare questo nome fa venire la pelle d'oca, per non dire di peggio!
Eppure un sistema ci sarebbe, come ci dimostra lo stato brasiliano di San Paolo che proprio in questi giorni ha distribuito ai propri contribuenti 829 milioni di reais.
Il sistema si chiama "nota paulista" e funziona così. Ogni cittadino che paga le tasse chiede di essere registrato anche in quanto "consumatore" attraverso il proprio codice fiscale, che dovrà dichiarare ogniqualvolta si accingerà a pagare un bene di consumo. Tramite questo codice la sua nota-spese viene inviata telematicamente al cervellone che registra i dati e due volte all'anno una percentuale del totale gli verrà restituita sotto forma di denaro o di sconto sul pagamento delle tasse. In questo modo chi acquista è incentivato a chiedere lo scontrino e lo stato prende per così dire "due piccioni con una fava": fa felice il contribuente e combatte l'evasione fiscale.
Posso testimoniare, per averlo sperimentato di persona, che i commercianti sono i primi a chiedere al momento di pagare se vuoi la ricevuta con "nota paulista".
E in Italia? E' di pochi giorni fa la diffusione del terzo rapporto Eures 2012 da cui emerge che l'elusione è ancora altissima, tanto che la Corte dei Conti ha dichiarato che "il nero" costituisce il 18% del Pil (secondo posto dopo la Grecia).
Al governo abbiamo un pool di professori bocconiani che di economia dovrebbero essere tra i massimi esperti. Che cosa fanno in proposito, a parte qualche "retata" delle Fiamme Gialle a Cortina e in Costa Smeralda per occupare le prime pagine dei giornali?
C'è da augurarsi che nel suo recente viaggio-lampo in Brasile il ministro Passera abbia avuto il tempo di bere un cafezinho al bar e che al momento di pagare una gentile cassiera gli abbia chiesto: "O senhor quer a nota paulista?".


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