lunedì 18 giugno 2012

EVENTI CULTURALI, PROTESTE E TRAFFICO IMPAZZITO: RIO SI PREPARA AD ACCOGLIERE I CAPI DI STATO

Tra i numerosi eventi collaterali di Rio + 20 molto visitata e apprezzata l´esposizione Humanidade 2012, nel Forte di Copacabana.
Centinaia e centinaia di visitatori, tra cui intere classi di studenti, hanno atteso pazientemente in fila per ore prima di entrare nell´avveniristico padiglione appositamente creato per l´evento, la cui direzione e´stata affidata all´artista e regista teatrale Bia Lessa.
Biodiversita`, tutela dell´ambiente e preservazione del pianeta sono minacciati dalla presenza dell´uomo, sempre piu`schiavo della tecnologia, dell´individualismo e del consumismo: questo in estrema sintesi il significato del percorso, che si articola in nove sale, all´ínsegna della creativita`e (nonostante possa risultare contradditorio) di un sapiente uso della tecnologia.



Nella foto: una scolaresca osserva incuriosita un enorme contenitore in cui sembrano "danzare" banconote impazzite





Nella foto: in questa sala l´uomo, raffigurato come un manichino, subisce l´assalto della tecnologia rappresentata dai raggi laser







Il Forte di Copacabana e`rimasto assediato per tutta la giornata dal traffico cittadino completamente paralizzato a causa di tre manifestazioni. A sfilare per prime in mattinata le donne, che hanno rivendicato pari opportunita`con il mondo maschile e il diritto all´aborto.
E´toccato poi agli indigeni occupare le vie del centro cittadino, per rimarcare ancora una volta la loro contrarieta`alla costruzione della diga di Belo Monte, in Mato Grosso.
Nel pomeriggio l´Avenida Republica do Chile e`stata invece occupata da un corteo di ecologisti che contestano al governo di Dilma Rousseff di fare troppo poco per l´ambiente.
Domani la giornata si prevede ancora piu` caotica. E´atteso infatti l´arrivo dei capi di stato per la due giorni istituzionale. Le previsioni per l´esito del summit sono pessimistiche: i paesi occidentali stanno tentando di rinviare tutto al 2014, facendosi scudo della grave crisi economica che li attanaglia.

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