mercoledì 21 novembre 2012

FORUM ITALIA-BRASILE: COME E DOVE INVESTIRE NELLA SETTIMA ECONOMIA MONDIALE

"Stiamo dimostrando che si può crescere ma allo stesso tempo costruire un Paese più uguale, più fraterno, più solidale".
Con queste parole ha esordito il ministro per l'Integrazione nazionale, Fernando Bezerra Coelho, intervenuto ieri al Forum Italia-Brasile presso la Camera di Commercio di Milano, evento organizzato in collaborazione con Promos, Rial e Assolombarda.
Un discorso il suo tutto pervaso dall'orgoglio di essere riusciti a diventare la settima economia mondiale ("ma nel 2027 potremmo arrivare a essere la quarta", ha detto il ministro), e allo stesso tempo una riaffermazione della via del tutto originale che il Brasile sta percorrendo e che oggi non ha forse eguali a livello mondiale.
Non a caso la parola inclusione è stata il "fil rouge" che ha accompagnato i diversi interventi.
Perché se il gigante sudamericano è riuscito a entrare nel gruppo dei Brics, all'interno del quale detiene un posto di assoluto rilievo, è stato anche grazie alle politiche di contrasto alla povertà inaugurate dai governi Lula che hanno portato a un notevole ampliamento della classe media e creato un mercato interno per il consumo.
Ma il Brasile si è dimostrato attrattivo anche per gli investimenti esteri e non a caso il Forum, dedicato alle nuove opportunità commerciali e di investimento, ha visto la presenza di una delegazione di 60 imprenditori brasiliani e di oltre 70 omologhi lombardi.
Perché se è vero che il 2011 è stato caratterizzato da una crescita del 25,4% di esportazioni brasiliane in Italia e del 23,4% delle esportazioni dal nostro paese verso il paese sudamericano, molto resta ancora da fare.
"Le regioni del Nord Est (un tempo tra le più povere, ndr.) sono cresciute negli ultimi due anni del 4,74%, al di sopra quindi della crescita dell'intero Brasile, che è stata del 3,3% - ha infatti ricordato il ministro Bezerra, tesi sostenuta e avvalorata anche dai presidenti della Fecomercio (Federazione del Commercio, Beni, Servizi e Turismo) e della Fiepe (Federazione delle Industrie) Pernambuco.
Testimonianze preziose sono poi sono venute da rappresentanti di aziende italiane che già operano con successo in Brasile ( Enel Green Power, Mossi § Ghisolfi , Telecom Italia) o di società che stanno per rilanciare il proprio business come Banca Intesa. Quest'ultima, che negli anni Novanta aveva acquisito il banco Sudameris e in seguito aveva poi ceduto le proprie attività mantenendo solo un ufficio di rappresentanza a San Paolo, ha manifestato l'intenzione di riaprire nuovamente i battenti nel 2013.
Un'interessante anticipazione è venuta poi dal presidente Assolombarda, Alberto Meomartini. Rivelando in anteprima gli esiti dell'annuale indagine sull'internazionalizzazione delle aziende lombarde, Meomartini ha affermato che "il Brasile è uno dei tre paesi esteri in  cui le imprese oggi vorrebbero investire".
Ma quali sono i settori che offrono maggiori opportunità? In cima alla classifica si pone la Green Economy ma, anche in vista dei prossimi eventi (Coppa del Mondo, Olimpiadi, Expo), grandi possibilità sono offerte  dai settori delle costruzioni, infrastrutture e turismo.
Un invito esplicito a investire in agricoltura è arrivato dal ministro Bezerra, che ha ricordato come un nuovo progetto dell'attuale governo conceda i terreni in uso per quarant'anni a imprenditori stranieri che offrano garanzie di creazione di nuovi posti di lavoro.


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