giovedì 20 giugno 2013

DIETRO LE PROTESTE UN MOVIMENTO NATO IN RETE. NEL MIRINO LA CORRUZIONE E I PRIVILEGI DEI POLITICI

Chi c'è dietro le proteste di piazza esplose all'improvviso in diverse città brasiliane?
Non sembra che siano i partiti politici, certamente non quelli di governo ma nemmeno quelli di opposizione, quanto piuttosto un movimento nato in Rete che ha anche una pagina Facebook e che si chiama "Movimento passe livre" (https://www.facebook.com/passelivresp).
Sarebbe proprio la viralità di internet e dei social network ad essere all'origine di una protesta che, partita dalle grandi città come San Paolo, Rio de Janeiro e Brasilia, si è poi espansa a macchia d'olio in buona parte del Brasile sud-orientale come ben mostra l'infografica elaborata dal quotidiano Folha de S.P. (http://www1.folha.uol.com.br/infograficos/2013/06/18872-balanco-das-manifestacoes.shtml).
Il raggruppamento, che si definisce "sociale, autonomo, orizzontale, indipendente e apartitico", afferma di battersi "per un trasporto pubblico gratuito e di qualità". L'obiettivo non sarebbe solo quello di cancellare i recenti aumenti (cosa peraltro già avvenuta in alcune città), ma di arrivare a una mobilità totalmente gratuita.
In realtà, però, questa sarebbe solo la cosiddetta scintilla che ha dato fuoco alle polveri.
In un video (http://www1.folha.uol.com.br/infograficos/2013/06/18872-balanco-das-manifestacoes.shtml) postato sulla pagina Facebook del Movimento un attivista dal volto travisato con la maschera di Anonymus afferma che sono cinque le cause per cui ci si sta battendo nelle strade e che daranno vita a un "nuovo Brasile": la prima contesta la cosiddetta Pec 37, ovvero una modifica della Costituzione che tende a limitare i poteri inquirenti del Pubblico Ministero; la seconda chiede le dimissioni del presidente del Senato, Renan Calheiros; con la terza si vuole che vengano puniti i responsabili delle presunte irregolarità nella realizzazione delle opere pubbliche per i Mondiali di calcio; la quarta riguarda l'approvazione di norme contro la corruzione dei parlamentari; la quinta e ultima vuole porre fine al cosiddetto "foro privilegiado" per i politici, ovvero la possibilità per questi ultimi di essere giudicati da un tribunale speciale invece che da quello ordinario.
Per le 17 di oggi (le 21 ora italiana) sono previste altre manifestazioni, quella di San Paolo sarà nella centralissima Avenida Paulista.

Tra gli attivisti è alto l'allarme per una possibile partecipazione di esponenti dei partiti, in particolare del Pt, il partito della presidenta Dilma Rousseff e dell'ex presidente Lula.

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