giovedì 14 marzo 2013

CONSERVATORE SUI DIRITTI CIVILI MA ATTENTO AI BISOGNI DEGLI "ULTIMI": COSI' LA STAMPA BRASILIANA VEDE IL NUOVO PAPA

"L'elezione di un Papa argentino dimostra che la Chiesa guarda con attenzione all'America Latina". Le parole pronunciate dall'Arcivescovo di Rio de Janeiro, dom Orani Tempesta, dimostrano che non c'è tristezza in Brasile per la mancata nomina di uno dei papabili più accreditati fino alla vigilia del Conclave, ovvero l'Arcivescovo di San Paolo dom Odilo Scherer (http://miracolobrasil.blogspot.it/2013/02/un-papa-brasiliano-perche-no-quasi-la.html).
Ma se non c'è particolare rincrescimento dalla stampa brasiliana non traspare nemmeno un eccessivo entusiasmo per l'elezione al soglio pontificio di dom Jorge Mario Bergoglio, che per il suo papato ha scelto il nome suggestivo di Francesco I.
La figura papale che emerge dai media è quella di un ecclesiastico "low profile", dai gusti semplici e sensibile alle tematiche degli "ultimi", i poveri e gli ammalati in primo luogo, certamente conservatore.
La polemica su una sua eventuale complicità con la dittatura militare argentina non trova molto spazio: l'episodio dei due padri gesuiti che dom Bergoglio avrebbe espulso nel 1976 dall'Ordine in quanto vicini alle idee della Teologia della Liberazione (http://it.wikipedia.org/wiki/Teologia_della_liberazione) e che in seguito a questo fatto furono imprigionati e torturati viene citato, ma si sostiene anche che fu poi lo stesso Bergoglio a recarsi personalmente dal dittatore Videla per chiederne la liberazione.
L'aspetto che invece viene sottolineato è il suo difficile rapporto con i governi di Néstor e Cristina Kirchner.
Con il primo, che criticò per il suo esibizionismo e per gli annunci contraddittori, ebbe solo rapporti formali.
Quando la moglie Cristina assunse l'incarico nel 2007 sembrò che le relazioni potessero essere più distese.
Si guastarono definitivamente tre anni dopo, quando il Parlamento ratificò una legge che consente il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l'adozione per le coppie omosessuali.
La presidenta difese la scelta del Parlamento dagli attacchi della Chiesa, che aveva parlato di "attentato all'ordine naturale", sostenendo che la legge era solo "una risposta a una realtà che già esiste".
Tuttavia la presa di posizione dell'arcivescovo non rimase senza effetto, perché la stessa Kirchner mise successivamente un freno a una proposta di legge per rendere legale l'aborto.
Sembra quindi che sul versante dei diritti civili e della morale sessuale non ci sia da aspettarsi grandi novità da questo Papa.
Del resto la Chiesa oggi ha problemi ben più gravi.
Se Francesco I, tenendo fede al santo a cui ha scelto di ispirarsi, portasse in Vaticano una ventata di genuino spirito evangelico, sarebbe già molto.


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